«Bus rotti o fermi, risse continue, e il peggio deve ancora arrivare»

Piccardo (Fna-Ugl): «Nessuno ci spiega come mai ci sono 40 mezzi nuovi fermi da un anno»

Monica Bottino 10/09/2025
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Ancora una rissa sui bus genovesi, ancora problemi anche alle 8.30 del mattino, quando la gente normale sale sui mezzi pubblici per andare a lavorare. Il bus che ieri ha visto il ferimento di una donna a bordo è della linea 1, la più frequentata, quella diretta a Voltri, al ponente cittadino. Sono intervenuti gli agenti e i militi del 118 e la vittima è stata portata al pronto soccorso. «Ormai quotidianamente accadono questi fatti di violenza inaccettabili, servono misure per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza sui mezzi, quando è stato messo in campo fino ad oggi è insufficiente», dice Roberto Piccardo, segretario Ugl-Fna, «i colleghi e le colleghe vanno al lavoro con paura».
Secondo il sindacalista, sempre in prima linea nel denunciare la difficile situazione genovese, la prossima settimana con l’inizio delle scuole la situazione potrebbe diventare ancora più esplosiva, visto che si sa che i mezzi saranno di meno a causa della carenza di autisti e per i tanti bus guasti. «Siamo preoccupati, mancano autisti e bus - continua Piccardo - e, a questo punto, negli orari più a rischio, soprattutto di notte, se non c’è la possibilità di far viaggiare a bordo  personale di sicurezza, sarebbe meglio interrompere il servizio, così come accade in altre città... dobbiamo, insomma,  trovare soluzioni concrete atte a garantire l’incolumità di dipendenti e utenti».
Le linee notturne che servono le zone di Caricamento, Sampierdarena, Cep, Begato o che transitano nei pressi della stazione Brignole sono, secondo il sindacalista, quelle più a rischio. «Non avevamo siglato il patto sulla sicurezza che altri sindacati avevano sottoscritto con il Comune perché non ci convinceva, e abbiamo fatto bene, con il senno di poi, perché avevamo ragione - dice Piccardo - Non è cambiato nulla. Non solo: abbiamo appena saputo che non verranno pagati gli stipendi ai lavoratori delle ditte di pulizia e movimentazione che sono in appalto, perché Amt a sua volta non ha dato il dovuto».
Il problema della carenza di bus si intreccia con il «caso» dell’acquisto dei mezzi elettrici presentato l’anno scorso a ottobre. «Ci sono 40 bus elettrici fermi a Campi, l’unica linea operativa è quella del 20, e ci avevano detto che sarebbero stati impiegati lì - continua Piccardo - Invece hanno dato problemi e quindi non vengono utilizzati, mentre l’Amt ne ha comprato in tutto 112... sì 112 di questi bus da 18 metri che hanno mostrato problemi». Non meglio va per la quindicina di bus usati, che hanno circa vent’anni di «età» che sono stati acquistati da Milano che li ha dismessi. «Non ci sono diciamo... i libretti di istruzioni - dice Piccardo e le manutenzioni sono difficilissime. Inoltre sul fronte sicurezza non sono geolocalizzabili e se avviene un problema a bordo è l’autista che dove chiamare con il suo cellulare. Insomma davvero una situazione che ci fa paura». Il sindacato ha chiesto un incontro alle autorità sulla sicurezza e sta aspettando la convocazione.
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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