Il primo incontro di presentazione del progetto del nuovo Ospedale di TorinoNord, convocato dalla Regione Piemonte si è tenuto oggi, in occasione dell’apertura della Conferenza dei servizi per l’approvazione del Progetto di fattibilità tecnico-economica (Pfte).
Prende inoltre il via anche la Conferenza dei servizi per il nuovo ospedale di Savigliano (Cuneo), che prevede lo stesso iter di approvazione, per la trasmissione del progetto a Inail entro la fine dell’anno per il finanziamento.
All’incontro hanno partecipato il direttore dell’Asl Città di Torino, Carlo Picco, insieme ai progettisti, oltre a rappresentanti del Comune di Torino, di Città metropolitana di Torino, della Soprintendenza per i beni archeologici, belle arti e per il paesaggio, dell’Agenzia interregionale per il fiume Po, dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente), del comando provinciale dei vigili del fuoco, del provveditorato interregionale alle opere pubbliche, del Politecnico di Torino.
L’iniziativa nasce da una visione condivisa tra Regione Piemonte, Asl CittàTorino e Città di Torino, formalizzata con il protocollo d’intesa del 18 aprile 2023 finalizzato alla realizzazione del nuovo ospedale cittadino.
La Regione ha voluto che la Conferenza dei servizi avesse anche la veste formale di un incontro, perché era estremante importante cristallizzare questo che è a tutti gli effetti un momento storico. Siamo alla fase operativa di un intervento strategico per la città e per il Piemonte, visto che da settant'anni a Torino non si progettava un nuovo ospedale. Il progetto che dovrà essere esaminato nei prossimi sessanta giorni, per la trasmissione entro fine anno a Inail che provvederà alla realizzazione e al finanziamento con l’obiettivo di completare l’opera entro il 2031.
Anche per l’ospedale della Città di Torino la Regione sta procedendo spedita verso la sua realizzazione, così come sta avvenendo per le altre opere del grande piano di edilizia sanitaria della Regione Piemonte da quasi 5 miliardi di euro, il più importante investimento dal dopoguerra ad oggi.
«Il nuovo ospedale andrà a superare il Maria Vittoria, che oggi opera in spazi angusti, con problemi strutturali evidenti e senza possibilità di espansione. Eppure è l’ospedale con il maggior numero di accessi al pronto soccorso in Piemonte: era quindi indispensabile non allontanarci troppo dalla sede originaria - sottolinea il direttore Carlo Picco -. Il risultato sarà un ospedale da oltre cinquecento posti letto».
L'intervento si inserisce nella più ampia pianificazione socio-sanitaria regionale che prevede un piano di edilizia sanitaria di oltre 4,5 miliardi di euro: un cifra che riguarda un piano che prevede la realizzazione di undici nuovi ospedali, quattro ampliamenti e grandi ristrutturazioni, novantuno case di comunità, trenta ospedali di comunità e quarantanove centrali operative territoriali. Il nuovo ospedale di Torino nord sorgerà su un'area comunale di circa 60mila metri quadrati, compresa tra corso Regina Margherita, corso Lecce e corso Appio Claudio, la cosiddetta area dei giostrai.
Ad aggiudicarsi la gara di progettazione è stato il raggruppamento temporaneo di progettazione guidato da Ati-Project (mandataria), con Sma Progetti, Ferrari Giraudo e Associati, 3E Ingegneria e P'arcnouveau. La nuova struttura ospiterà 503 posti letto e sarà anche un nuovo hub per il dipartimento materno-infantile dell'azienda sanitaria torinese. È poi previsto un blocco emergenza dedicato, comprensivo di pronto soccorso, blocco Operatorio e interventistico, con accessi indipendenti. Le torri avranno un'altezza massima di cinque piani per quattro degli edifici, con possibilità di futura espansione per le restanti due. I principali impianti tecnologici saranno collocati in copertura, integrati da pensiline fotovoltaiche, in un'ottica di sostenibilità ed efficienza energetica.
Dal punto di vista architettonico, l'involucro unirà materiali tradizionali come il mattone ad ampie vetrate ed elementi contemporanei, in armonia con il contesto urbano torinese. Si procederà poi alla gara e il costo complessivo sarà di 347 milioni di euro. Nel corso del 2026 Inail provvederà alla validazione del progetto e alla gara per la realizzazione tramite appalto integrato, La durata prevista dei lavori è di cinque anni. Trattandosi di un'opera pubblica di rilevante complessità finanziata dallo Stato, come previsto dal Codice degli appalti, il progetto è stato trasmesso anche al Consiglio superiore dei lavori pubblici, che esprimerà il proprio parere entro i prossimi quarantacinque giorni.
«La salute delle torinesi e dei torinesi – dichiara il sindaco Stefano Lo Russo - è una delle nostre priorità assolute". A dirlo è il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, dopo che anche la Città ha preso parte questa mattina, in videocollegamento, al primo incontro di presentazione del progetto del nuovo Ospedale di TorinoNord.
«Oggi più che mai è evidente - ha affermato il sindaco - quanto sia urgente dotare la città di nuovi ospedali, moderni e al passo con i tempi. Le strutture esistenti sono ormai obsolete e non adeguate a rispondere ai bisogni di cura di una comunità in continua evoluzione, né alle esigenze di contenere i consumi energetici e di migliorare, conseguentemente, la qualità ambientale. Il nuovo presidio rappresenta quindi un passaggio fondamentale per rafforzare l’offerta sanitaria pubblica e garantire servizi di qualità. Allo stesso tempo, come concordato con la Regione, la progettazione dovrà tenere conto dell’impatto ambientale, assicurando non solo i più elevati standard di sostenibilità, ma anche un’integrazione armonica con il territorio».
All’incontro di apertura della Conferenza dei servizi hanno preso parte per l’amministrazione comunale gli assessori all’Urbanistica e alle Politiche Sociali, Paolo Mazzoleni e Jacopo Rosatelli.
«In un clima di piena collaborazione istituzionale - hanno aggiunto gli assessori - continuiamo a lavorare con Regione e Asl, nel rispetto del protocollo d’intesa già sottoscritto. Il nuovo ospedale sarà una risorsa strategica per Torino, capace di migliorare la vita delle persone e di contribuire allo sviluppo della città».