Al via il processo Morandi bis con la paura della prescrizione di alcuni reati

Sono 46 gli imputati tra cui l'ex ad di Aspi Giovanni Castellucci

08/01/2025
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Un’udienza durata trenta minuti giusto il tempo per fare l’appello, ma con una richiesta ben precisa arrivata dal comitato associazioni dei consumatori, sindacati e parenti delle vittime: quella di partecipare al processo e di costituirsi parte civile. Lungo l’appello degli imputati del processo «Morandi bis» che si è aperto in tribunale a Genova anche figure di spicco come l’ex amministratore delegato di autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci e gli altri ex top manager di Aspi, Paolo Berti, Michele Donferri Mitelli molti nomi tra quadri e vertici della controllata Spea, l’azienda incaricata delle manutenzioni, come l’ex amministratore delegato Antonino Galatà. Figurano anche funzionari del ministero delle infrastrutture. Sono accusati di falso, frode, crollo colposo, attentato alla sicurezza dei trasporti. Un quarantasettesimo indagato, lo scorso ottobre, aveva scelto di patteggiare. 
Nel mirino della procura falsi report sulle condizioni dei viadotti, barriere antirumore pericolose, quelle che un indagato definiva «incollate col Vinavil». Rimosse su ordine della magistratura, in molti tratti ancora mancano. E poi le gallerie non sarebbero conformi agli standard di sicurezza. Sotto la lente anche il crollo della galleria Bertè, dove i tecnici facevano i controlli sfrecciando a tutta velocità cantando. Per l’accusa tutta la manutenzione delle autostrade liguri era carente. Le difese hanno presentato richieste di integrazione probatoria e contestato la competenza territoriale del tribunale di Genova, sostenendo che i falsi report sarebbero stati redatti a Bologna o Roma. 
Tuttavia, il giudice per l’udienza preliminare, Alberto Lippini, ha respinto l’istanza di trasferimento del procedimento.  L’udienza di ieri mattina è servita per fare l’appello di un processo è nato da una costola del filone principale sul crollo del viadotto avvenuto il 14 agosto 2018 e costato la vita a 43 persone. L’indagine aveva infatti messo nel mirino la sicurezza e la gestione delle gallerie e dei ponti della rete autostradale ligure.  Come per il filone principale, restano le incognite dei tempi lunghi e della prescrizione di alcune delle accuse che sarebbe praticamente scontato.  Le prossime udienze sono state fissate per il 13 marzo, 15 e 29 maggio, 12 giugno e 3 luglio. 
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