Il risiko bancario si espande a macchia d’olio anche su istituti di taglia minore, mettendo al centro in questo caso la Cassa di risparmio di Asti. E tra i possibili protagonisti ci sono stavolta la Popolare di Sondrio (che chiude a +2,5% in cima al Ftse Mib) e il Banco Desio (+0,3%) che potrebbero essere interessate a una possibile aggregazione con l’istituto piemontese. Il mercato, infatti, seguendo le indiscrezioni riportate dall'Agenzia stampa Ansa’, sembra scommettere sull’operazione, premiando in particolare in Borsa i titoli della banca valtellinese, dove il socio forte è Unipol (+1,9%).
Nel dettaglio, la Fondazione Cr Asti starebbe valutando la cessione della sua quota in Cr Asti (pari al 31,8%) in modo da sottostare al vincolo definito dal protocollo tra Mef (per il quale la partecipazione nella banca conferitaria non dovrebbe superare un terzo del patrimonio della fondazione). L’ipotesi potrebbe essere allora quella di uno scambio ‘carta contro carta’ tra la quota in Cr Asti e una contestuale partecipazione nella banca che acquisirebbe il relativo pacchetto azionario, una tra la Sondrio e Desio. Per gli analisti di Intermonte, «potrebbe essere un deal sensato» per l’istituto valtellinese, «anche se di dimensioni ridotte, visto che il totale attività di Cr Asti sarebbe di circa 1 miliardo rispetto ai 54 miliardi» della Sondrio. Anche per Equita, la Popolare di Sondrio «aveva indicato un livello target di Cet1 in area 14% e di poter considerare modalità di impiego del capitale anche cogliendo opportunità di crescita, escludendo invece l’ipotesi di extra-dividendi». Nell’attesa, Piazza Affari sembra scommettere su questo ennesimo capitolo del risiko.