Ottant’anni. Dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz al 25 aprile: date, eventi, protagonisti da celebrare, approfondire, diffondere, affinché la memoria e il significato autentico di tragici e gloriosi eventi non si disperdano nella nebbia del revisionismo e della disinformazione, in una stagione attraversata da sinistri venti di guerra.
In prossimità del Giorno della Memoria, prendiamo spunto dalla lodevole iniziativa del Comune di Asti e dell’Israt di ricordare le famiglie degli ebrei astigiani deportati, con la collocazione, in diversi punti della città, delle cosiddette “pietre d’inciampo”, segni concreti per stimolare il ricordo ogni giorno, in ognuno di noi.
È anche un modo per ricordare chi, da parlamentare, fu promotore e sostenitore del disegno di legge con cui si istituì, non molti anni fa, il “Giorno della Memoria”: Furio Colombo, giornalista, uomo di industria e parlamentare piemontese scomparso pochi giorni fa.
Proprio in queste settimane stiamo lavorando, in stretta collaborazione con l’Istituto della Resistenza di Asti, ad alcune iniziative che prenderanno forma in primavera, in prossimità del 25 aprile. Parleremo di conquista della libertà e rifiuto della guerra attraverso l’arte, la ricerca, la testimonianza, tra memoria e futuro.
La piccola mostra allestita in sede, in occasione della visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sta stimolando nuovi percorsi di studio e di divulgazione. Nel solco del nostro motto che sta diventando, non solo per noi, occasione di confronto in un luogo chiamato, non a caso, “Memoriafutura”.