L'amministrazione replica alle accuse mosse dal Pride Asti per la chiusura del Nodo. Il nodo contro le discriminazioni si è collocato all'interno del comune di Asti per diversi anni modellizzando azioni di prevenzione, di presa in carico e di sviluppo della cultura non discriminatoria sul territorio locale e delle zone anche extraterritoriale dove esso si manifestava. Sono state diverse le attività che si sono svulippate nel corso di questi anni sui diversi livelli e azioni che prevedono questa responsabilità che si struttura in modo sussidiario dall'UNAR ( Ufficio Nazionale antirazziale del Ministero), dalla Regione fino ai nodi territoriali a cui è dato il compito di costruire una rete locale di punti informativi.
All'esito dell'incarico che abbiamo assunto sempre con grande motivazione e professionalità, inserendolo nelle numerose competenze e attività del servizio sociale, non solo abbiamo dimostrato una qualità del servizio anche riconosciuta a livello regionale, ma abbiamo concretamente prodotto esiti a favore delle persone. Sono state n. 38 le persone vittime di discriminazione accolte, sostenute e orientate per superare le discriminazioni di cui sono state vittime, fornendo loro tutti i supporti necessari e muovendoci secondo il principio della "moral suasion" che struttura l'azione professionale del nodo.
Sono stati coinvolti n 13 punti informativi tra associazioni, enti e strutture del territorio, motivate e interessate a far parte della rete e con le caratteristiche adeguate per farvi parte. A garanzia della qualità necessaria sulla base dei fondi in nostro possesso è stato anche organizzato un corso di formazione per n. 32 operatori antidiscriminazione in collaborazione con la Regione Piemonte e Ires Piemonte (suo incaricato) con cui la collaborazione è stata sempre costante e attiva. Il nodo contro le discriminazioni del Comune di Asti ha sviluppato nel corso degli anni diversi progetti sui temi della discriminazione così elencabili:
1) Progetto " Che genere di storia mi racconti" rivolto a bambini, insegnati della scuola materna e primaria, sui temi della discriminazione di genere. Letture di fiabe e racconti leggeri e divertenti che destrutturano lo stereotipo di genere e facilitano la riflessioni sulla reale inclusione del diverso da sé. Totale bambini coinvolti n.557
2) Progetto " Se mi ascolti tutto passa" progetto in rete con la Prefettura di Asti, l'ASl At, Associazione Manicolorate, Polizia Municipale di Asti, Garante della infanzia di Asti, Consorzi degli Enti Gestori CISA e COGESA dove su moduli tematici collegati alla non violenza e alla accettazione di sè e dell'altro, i professionisti lavorano con i ragazzi delle scuole medie, promuovendo cultura non discriminatoria in contrasto al bullismo. Sono state coinvolte diverse scuole dell'astigiano e della provincia. Progetto al terzo anno di edizione e attualmente attivo.
3) Progetto "Comunicazione non violenta", rivolta a tutti i professionisti dei front office degli enti pubblici, per un totale di n. 50 operatori, costruito con la cooperativa Progetto A e l'Enaip Asti ente formativo e punto informativo della rete contro le discriminazioni
4) Realizzazione del video documentario "Via dell'abitare" finalizzato a sensibilizzare la cittadinanza sulla non discriminazione collegata alla condizione abitativa delle persone migranti e/o in condizioni di disagio. Progetto costruito in collaborazione con diversi punti info della rete con la cooperativa Progetto A.
5) Erogazione contributo per realizzazione Totem contro la transfobia a favore di Agedo.
6) Evento pubblico presentazione del video documentario "Via dell'abitare" rivolto a tutta la cittadinanza.
8) Seminario formativo sulla discriminazione di genere " Cosa faremo da grandi educare liberi da stereotipi" con la dott.ssa Biemmi, al fine di promuovere parità di genere e la non discriminazione di genere fin dall'infanzia. Rivolto ad insegnati per un totale di 80 partecipanti.
Il nodo e i punti informativi si riunivano periodicamente per monitorare e pianificare le loro attività, sollecitando la partecipazione attiva e l'attenzione sui temi della non discriminazione.
Gli operatori che hanno lavorato sulle attività del nodo si stupiscono molto delle affermazioni lette sugli organi di stampa, è responsabilità di ognuno essere informati concretamente delle attività che con cura e fatica sono state svolte nel corso degli anni, ma e altrettanto importante riconoscere ciò che il nodo ha fatto nel corso delle sue attività. La comunicazione della chiusura del nodo a titolarità comunale in attesa di incarico alla provincia è stata fatta pubblicamente alla presenza anche della referente di Ires Piemonte nell'evento pubblico a cui tutti i punti informativi erano invitati. Per le vie brevi, così come scritto sugli organi di stampa, sono state date indicazioni della non titolarità del nodo a trattare una violenza di genere e forniti i numeri necessari. Non si può spostare su altri le proprie responsabilità.
Il Sindaco perplesso a tale proposito riferisce quanto segue "Ci stupiamo altrettanto dell'affermazione della poca utilità che avrebbe avuto il Nodo, viste le numerose attività sopra elencate, ma, soprattutto, è opportuno specificare che le iniziative dei punti informativi sono state sostenute oltre che ideologicamente e professionalmente, anche a livello economico"