Il Giorno della Memoria in una serie di eventi ad Asti

Verranno posate venti pietre d'inciampo a ricordo di cittadini deportati

Elena Marchisio 22/01/2025
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Il Comune di Asti, come ogni anno, celebra il “Giorno della Memoria” con una serie di eventi volti a sensibilizzare la cittadinanza sul tema della memoria, per non dimenticare cosa fu la Shoah e i milioni di vittime che produsse.

In occasione degli 80 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, la Città di Asti, con la preziosa collaborazione dell’ISRAT- Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in Provincia di Asti - poserà sul proprio territorio ben 20 pietre d’inciampo a ricordo di quei cittadini che furono deportati e non fecero più ritorno. Le pietre verranno collocate in diverse parti della Città: una mappa virtuale del percorso urbano della memoria, disponibile sui siti di Comune e Israt, guiderà i cittadini e i turisti interessati a individuare la dislocazione delle pietre cittadine.

«Sono fiero che la Città di Asti per la prima volta possa posare le sue pietre d’inciampo a ricordo di cosa fu l’Olocausto – commenta il Sindaco Maurizio Rasero. Questo è un evento che coinvolge tutta la città, ma che deve soprattutto arrivare alle scuole e alle giovani generazioni».

«Il 2025 rappresenta un anniversario molto importante: ricorrono infatti gli 80 anni dalla liberazione, un presupposto fondamentale per la democrazia, la dignità di ciascun individuo.  In questo contesto anche la Città di Asti entra a far parte del grande progetto europeo delle pietre d'inciampo, ideate dall'artista Gunter Demnig con l’obiettivo di tenere viva la Memoria di tutti i deportati contro ogni forma di negazionismo e di oblio. Ogni pietra posata significa simbolicamente il ritorno a casa di una persona deportata e il suo ricordo presso la comunità».

“E’ il punto di arrivo di un lungo percorso di ricerca e di studi perché dietro ad ogni pietra c'è la storia di una famiglia la cui quotidianità è stata spezzata dalle leggi antiebraiche del fascismo e poi dalla deportazione – ha spiegato Nicoletta Fasano dell’ISRAT. Ma è anche un punto di partenza: ogni pietra impone un inciampo, un interrogativo, un cercare di capire, in un continuo passaggio di testimone nel mantenere vive storie e memorie che appartengono a tutti”.

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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