«Le opere di accompagnamento della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, che ammontano a 99 milioni di euro, sono importanti per infrastrutturare il territorio, trattandosi di un’opera strategica per il Piemonte, l’Italia e l’Europa».
È quanto ha dichiarato in una riunione della Seconda Commissione consiliare della Regione Piemonte, presieduta da Mauro Fava (Forza Italia), l’assessore regionale alle Infrastrutture strategiche Enrico Bussalino, illustrando la parte in materia di logistica e infrastrutture del Documento di economia e finanza regionale (Defr) per il periodo 2025-2027, mentre l’illustrazione delle stesse materie per quanto riguarda il Bilancio di previsione, su richiesta delle opposizioni, è stata rinviata alla prossima seduta.
Per quanto riguarda la logistica, l’esponente della Giunta Cirio ha rilevato «l’importanza dell’attivazione delle zone logistiche semplificate» e che «con il Dpcm del 12 novembre 2024 è già stato istituito il Comitato d’indirizzo, cioè l’organo per la governance per l’operatività definitiva della cosiddetta «Zona logistica semplificata» (Zls) del Porto e del retroporto di Genova, che coinvolge i territori dei Comuni di Rivalta Scrivia, Arquata Scrivia, Novi Ligure, Alessandria, Castellazzo Bormida, Ovada e Belforte Monferrato».
In seguito alle domande di consigliere e consiglieri regionali poste durante la seduta di Commissione, l’assessore Enrico Bussalino ha assicurato che fornirà tabelle utili al confronto tra i diversi esercizi finanziari.
Successivamente, Bussalino si è anche impegnato a chiedere i fondi necessari – oltre all’attuale disponibilità di 8 milioni e mezzo di euro – per la realizzazione della linea 1 della metropolitana nel Comune di Torino e ha assicurato che «i lavori non si fermeranno». Stesse conferme sono state fatte per i cantieri di altrue due opere strategiche come il Terzo valico e l’Asti-Cuneo, che – ha detto – «rispetteranno il cronoprogramma».
Infine, l’assessore regionale alle Infrastrutture ha anche annunciato l’implementazione dei fondi statali del cosiddetto «Ferrobonus», con 450 mila euro di fondi regionali.