Eternit bis, via al processo d'appello per i morti da amianto a Casale

I decessi presi in esame nel corso del procedimento sono stati 392

Carlo Santori 14/11/2024
L'udienza del 13 novembre a Torino.jpg - {L'udienza del 13 novembre a Torino.jpg} - [43128]

Sì è aperto in una delle maxi aule del Palazzo di giustizia di Torino il processo d'appello Eternit bis per le morti provocati dall'esposizione ad amianto a Casale Monferrato in provincia di Alessandria.

Presenti in aula i rappresentanti della parti civili Sicurezza e Lavoro e Afeva, oltre agli avvocati dei sindacati, degli altri enti coinvolti e delle vittime.

In primo grado, nel 2023, la Corte di assise di Novara aveva inflitto 12 anni di carcere per omicidio colposo all'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny.

I procuratori Sara Panelli, Gianfranco Colace e Mariagiovanna Compare hanno chiesto la rinnovazione del dibattimento per dimostrare la responsabilità dell'imputato anche su alcuni dei casi per i quali era stato scagionato.

I decessi presi in esame nel corso del procedimento sono stati 392. La condanna in primo grado, a Novara, è stata pronunciata per 147 vittime il 7 giugno 2023, mentre la prescrizione è stata dichiarata per 199.

Il processo d’appello si è aperto di fronte alla Corte d’Assise d’Appello di Torino con la relazione della presidente Cristina Domaneschi, che ha ripercorso lo svolgimento del processo in primo grado,

«La relazione della presidente della Corte d’Assise d’Appello di Torino Cristina Domaneschi è stata molto chiara – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – e ha evidenziato gli aspetti fondamentali della sentenza di primo grado concernenti le gravi responsabilità dell’Eternit e di Stephan Schimidheiny, che tanti lutti hanno causato e continuano ancora a causare a distanza di decenni».

«Tornare a Torino – aggiunge Quirico – nella stessa aula in cui nel 2009, quindici anni fa, si tenne la prima udienza del primo maxi processo Eternit, finito poi in prescrizione, è doloroso. Ci auguriamo che finalmente ora possa esserci giustizia per le vittime dell’amianto nel processo Eternit bis, che vede come parte civile anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri, a cui in primo grado è stata riconosciuta una provvisionale di 30 milioni di euro. Sarebbe un segnale forte, sia per le migliaia di vittime dell’amianto e i loro cari, che da troppo tempo attendono giustizia, sia per dare nuovo impulso alle bonifiche dell’amianto, ancora drammaticamente indietro in Italia».

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