Ortopedia, dalla Regione fondi per aumentare le prestazioni del 25%

La Liguria sta per varare un nuovo provvedimento per ridurre le liste di attesa

Monica Bottino 02/05/2024
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Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha annunciato che, a giorni, arriverà un decreto sulle liste di attesa, tema molto spinoso per tutte le Regioni.  Ieri a Roma, la riunione della Commissione chiamata a valutare le strategie del governo sul tema, non solo la questione dell’appropriatezza prescrittiva, ma anche l’ipotesi di interventi straordinari per gli operatori sanitari per incentivarli. Intanto a Genova, la Regione Liguria ha presentato un’altra delle iniziative che sta per mettere in campo. Economiche, appunto, visto che il problema è legato anche alla carenza di personale sanitario. 
Il governatore Toti ha annunciato che la prossima settimana sarà votato in giunta regionale il provvedimento che prevede lo stanziamento dei fondi per incrementare le prestazioni di ortopedia in Liguria, con coinvolgimento del privato accreditato e con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa e le fughe dei pazienti in altre regioni, per questa specialità. Insomma, proprio come sta per fare il governo, che intende estendere le buone pratiche a tutte le Regioni.
«Ci apprestiamo  - ha detto il presidente della Regione, Giovanni Toti - a mettere un altro tassello dei provvedimenti straordinari che da inizio anno abbiamo voluto mettere in campo, con la finalità di abbattere i tempi di attesa e ridurre il numero di persone che si recano in altre regioni per farsi curare. L’ortopedia è storicamente una branchia per la quale i liguri, specie nei territori di confine, hanno scelto in numero significativo regioni limitrofe per farsi a curare. Stiamo lavorando per una netta inversione di tendenza. L’incremento di prestazioni di ortopedia nei nostri ospedali è già cresciuto negli ultimi anni: rispetto al 2021 sono aumentate del 9%. Con il provvedimento che stiamo per adottare, puntiamo a una crescita superiore al 25».
L’assessore regionale alla Sanità, Angelo Gratarola, ha aggiunto che la Liguria attende che al fianco delle attività messe in campo dalla Regione «anche il Governo formalizzi l’annunciato decreto per ridurre le liste d’attesa. Per quanto è stato anticipato, si tratta di una misura che va nella direzione che abbiamo già intrapreso: incremento di prestazioni, linee guida sull’appropriatezza, consenso agli ospedali di acquistare dai propri medici prestazioni in libera professione. Quest’ultimo in particolare è uno strumento che potrebbe di fatto superare la normativa che Regione Liguria aveva approvato a fine 2023 e che era stata impugnata dallo stesso Governo. Insieme alle manifestazioni di interesse per il privato accreditato potremmo così dare ulteriore linfa per abbattere i tempi di attesa per visite ed esami».
«Nel campo dell’ortopedia - ha concluso Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa - registriamo un fabbisogno annuo pari a circa 125 milioni di valore della produzione. Già nel corso del 2023 abbiamo assistito a un’importante crescita delle attività del nostro sistema sanitario, pari al 9%. Il finanziamento di Regione e la conseguente manifestazione di interesse per il privato accreditato, assieme ad un ulteriore incremento di budget dedicato a questo campo per le aziende, hanno l’obiettivo non solo di far crescere il numero di prestazioni, ma anche quello di ridurre in modo significativo la mobilità passiva e di incrementare l’attrattività delle strutture liguri da altre regioni».
Intanto proseguono le giornate sanitarie a tema. L’8 maggio ricorre ogni anno la Giornata mondiale sul tumore ovarico per migliorare sempre di più la conoscenza e l’attenzione verso questo tumore il tumore dell’ovaio è la neoplasia ginecologica meno frequente ma è il «big killer» delle neoplasie ginecologiche per la sua aggressività biologica.  «In Liguria -  ha precisato Serafina Mammoliti, oncologo medico e coordinatrice DMT (Disease Management Team) neoplasie ginecologiche del Policlinico San Martino - sono circa 150 le nuove diagnosi all’anno e ci sono circa 500 pazienti in trattamento. È una malattia subdola che non dà sintomi specifici: informazione e diagnosi tempestiva sono fattori determinanti per cambiare positivamente la storia evolutiva della malattia e la sua prognosi». Lo scorso marzo, all’interno dell’Associazione Lilt Genova, è nata la Consulta per la lotta al tumore dell’ovaio che si occupa di prevenzione, diagnosi, cura e assistenza alle pazienti affette da tumore ovarico in tutte le sue fasi ed è stata costituita per migliorare sempre di più la conoscenza e l’attenzione verso questo tumore.
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