La Giunta Cirio ha deliberato il nuovo Piano regionale per la qualità dell'aria (Prqa), lo strumento per la programmazione, il coordinamento e il controllo in materia di inquinamento atmosferico, finalizzato al miglioramento progressivo delle condizioni ambientali e alla salvaguardia della salute dell'uomo e dell'ambiente sul territorio del Piemonte.
La proposta, che definisce gli indirizzi strategici per la pianificazione regionale per la qualità dell’aria, l’attuazione e la governance, adesso dovrà essere sottoposta alla Vas - Valutazione ambientale strategica, che si svilupperà nei prossimi 45 giorni.
A settembre il Piano dovrà quindi nuovamente venire deliberato dalla Giunta Regionale, per poi essere votato dal Consiglio regionale del Piemonte, in linea con i tempi previsti dal decreto approvato dal Governo Meloni nello scorso mese di settembre, con la richiesta di definirlo entro dodici mesi.
«Abbiamo voluto affrontare il tema della qualità dell'aria con metodo scientifico. Il risultato, che ora sottoponiamo all'analisi dei soggetti interessati per la raccolta di osservazioni e contributi, è un lavoro serio che, partendo dai numeri, pone obiettivi raggiungibili e centra gli obiettivi posti dall'Europa per la riduzione degli inquinanti e la tutela della salute, anche grazie al contributo dei Comuni e delle Province» – afferma il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
«Questo Piano è il frutto di un immenso lavoro che ha visto partecipare molti esperti sia nel campo della Pubblica Amministrazione sia nel mondo accademico ed economico per raggiungere l'obiettivo di riduzione delle emissioni al 31 dicembre 2025 richiesto dalla Commissione Europea» – spiega Matteo Marnati, assessore regionale ad Ambiente, Intelligenza artificiale, Energia e Innovazione.
Il piano, per la Regione Piemonte, ha un valore di circa 4 miliardi di euro nell'arco del periodo di attuazione (2024-2030).
La maggior parte delle risorse, pari a oltre 2,8 miliardi di euro, sono già attivate a partire dal 2025 su una serie di misure che proseguiranno anche negli anni successivi. In particolare, 2,9 miliardi di euro sono destinati a misure sulla mobilità e i trasporti, 421 milioni per il settore energia, 153 milioni per le attività produttive e 334 milioni per l'agricoltura.