Come siamo? Belluini. Gonfi di odio e di vendetta. Implacabili contro i ‘nemici’, veri o inventati. Sull'orlo di un baratro senza ritorno.
Come eravamo? Se percorriamo i tempi ‘storici’ (poco più di seimila anni) vediamo una sequenza di guerre e di stermini. Lo narra anche la Bibbia. Dal ‘Deuteronomio’ ai ‘Re’ e oltre i suoi libri sono tutto tranne che un inno alla pace.
Come potremmo essere? Non si sa. Per capirlo forse conviene volgere lo sguardo ai tempi davvero remoti, a rischio di cancellazione.
È quanto propone la Mostra internazionale «Save Roch Art. Salviamo l'Arte Rupestre», che viene inaugurata alle ore 16.30 di sabato 28 settembre al Palazzo Vittone di Pinerolo (Torino) dal sindaco Luca Salvai e dall'assessore alla Cultura Franco Milanesi.
È organizzata dal Cesmap - Centro studi e Museo d'Arte preistorica fondato nel 1964 a Pinerolo per indagare la ‘sfera spirituale preistorica’ espressa nell'arte rupestre e l'evoluzione della cultura preistorica e protostorica nei cinquantamila e più anni che anno preceduto quella ‘storica’, descritta nei manuali.
Il Cesmap è diretto dal professor Dario Seglie: canuto, barba fluente da profeta, occhiali spessi, sguardo che trapassa l'interlocutore e vede spazi insondabili ai più. Con una robusta squadra di collaboratori, a cominciare dalla professoressa Tere Grindatto, esplora il contesto climatico e ambientale delle Alpi Occidentali e ha effettuato missioni esplorative dal Sahara all'Ecuador. Nel 1991 il Cesmap ha ricevuto il Premio Cultura dell'Unione Europea e nel 1918 la Medaglia al Merito del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ma il suo premio più vero gli viene dal fare e far sapere.
La mostra internazionale «Save Rock Art» offre occasione di conoscere l'Ifrao (Federazione internazionale delle Organizzazioni per l'Arte Rupestre), fondata nel 1983 a Darwin (Australia), di cui il Cesmap è membro fondatore: un’istituzione che si è prodigata e si batte per individuazione, studio e tutela dell'Arte Rupestre, di cui è esempio ben noto il Vallone delle Meraviglie.
Forte di una biblioteca specializzata di 15 mila volumi, a disposizione di studiosi e studenti, il Cesmap propone un laboratorio didattico per le scuole di ogni ordine e grado. Come mai a Pinerolo? È una città europea, poliglotta, plurireligiosa, dalla tradizione risorgimentale, bene documentata nella Storia della Città che ne sta pubblicando Marco Civra (Centro studi Silvio Pellico), direttore editoriale di Marcovalerio Edizioni.
Dalla sommità di Pinerolo, cara a Edmondo De Amicis, come dalla mostra sull’Arte Rupestre, si alza lo sguardo al di sopra delle rovine del passato e di quelle incombenti e si spera in un mondo migliore. Ve ne è bisogno, per il pianeta e per quanto e quanti lo vivono.