Voto più vicino dopo lo strappo della Lega e le parole di Toti

l vice presidente Piana smentisce la linea finora tenuta sul rigassificatore. Il governatore carica sugli alleati l’ipotesi delle dimissioni

15/07/2024
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Poche ore e lo scenario politico in Regione Liguria sembra completamente ribaltato. Se anche a caldo, dopo il «no» del Riesame alla revovca dei domiciliari, Giovanni Toti aveva assicurato di essere pronto ad andare in cassazione per vedere riconosciuto il proprio diritto a continuare a governare in assenza di processo e di condanna, il giorno dopo il governatore apre per la prima volta all’addio. La «poltrona di presidente è adesso per me più un peso che un onore», scrive Toti al suo avvocato. Ammette che «forse sarebbe stato più facile, fin da subito, sbattere la porta, con indignazione, al solo sospetto mosso sul mio operato», arriva a vedere «come una liberazione oggi poter ridare la parola agli elettori, perché sono certo che sapranno giudicare quello che è stato fatto fino ad oggi e sceglieranno per continuare a vivere e lavorare in una Liguria libera».  Una resa annunciata. Non del tutto, perché arruvano i dettagli: «La Presidenza di una Regione non è un bene personale. E un patrimonio collettivo. Di chi l’ha votata, di chi l’ha sostenuta, di coloro che si sono spesi per un’avventura politica». Ecco perché le scelte le vuole fare con gli alleati, dividere con loro la responsabilità. 
A stretto giro però, anche chi giurava l’intenzione di andare avanti, sconfessa una delle azioni portate avanti finora dalla Regione. Ad esempio sul rigassificatore delle polemiche al largo di Savona. Scelta del governo, che aveva chiamato Toti a fare da commissario. Il presidente ha sempre svolto il ruolo rispettando l’autonomia del governo, ma proprio per questo rispettandone la scelta e cercando di applicarla. Il presidente vicario Alessandro Piana lo ha sconfessato dopo un incontro con i sindaci del savonese. annunciando «parere contrario» della Regione allo spostamento della nave Golar Tundra. È cambiato, spiega Piana «il quadro generale in cui le condizioni per una politica energetica governativa spinta al massimo non sussistono più». Un ribaltone che corrisponde a uno strappo della Lega, e che, specie se sommato alle dichiarazioni di Toti, sembra accelerare verso il voto a ottobre, rompendo il patto di fine legislatura. Non a caso il governatore ha chiesti di vedere Matteo Salvini, che finora ha sempre fatto le dichiarazioni più forti a sostegno di Toti. Dopo l’incontro eventuale ad Ameglia, si capiranno eventuali differenze tra le parole e i fatti.
 
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