Presidio a Genova contro nave che doveva portare armi a Israele

Contahip Era sarebbe vuota dopo proteste portuali Marsiglia

07/06/2025
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"Non vogliamo essere complici del genocidio a Gaza". Con questo slogan un centinaio di manifestanti del Collettivo autonomo lavoratori portuali Calp, tra i quali anche volontari di Emergency e studenti del gruppo Cambiare Rotta, hanno protestato stamani al porto di Genova per l'arrivo della nave Contahip Era da Marsiglia. Il presidio è stato attivato per verificare che la nave, che avrebbe dovuto avere a bordo armamenti destinati a Israele, fosse effettivamente vuota. In Francia, l'azione dei portuali marsigliesi, in coordinamento con quelli italiani, era riuscita a evitare "che la nave fosse caricata con 14 tonnellate di nastri per mitragliatrici destinate a Israele" hanno spiegato gli organizzatori della protesta. La nave è arrivata alle 5 di stamani per uno scalo tecnico e dovrebbe ripartire dopo aver imbarcato beni di prima necessità. Un piccolo gruppo di manifestanti, scortati dalla polizia ha dato anche vita a un piccolo corteo interno al porto per potersi avvicinare alla nave senza comunque raggiungere la banchina. Sono stati accesi alcuni fumogeni e si sono susseguiti alcuni interventi al megafono, poi i manifestanti sono usciti dal porto attraverso il varco di via Albertazzi. "Non sappiamo se su quella nave ci fossero armi, sembra di no. Ma sappiamo che ogni nave Zim è un anello della catena della guerra. E sappiamo che la logistica italiana, con i porti, gli scali e i depositi militari, è sempre più coinvolta nel traffico di morte. Questa giornata dimostra una cosa semplice: se i portuali si coordinano, se gli operai alzano la testa, se la solidarietà si organizza, allora è possibile fermare il flusso delle armi" ha denunciato in una nota l'Unione Sindacale di base Usb dopo la manifestazione nel porto di Genova. Secondo l'Usb "è possibile dire No alla guerra, No al riarmo, No all'economia di morte. E allora è il momento di alzare il livello dello scontro. Il 20 giugno costruiamo insieme lo sciopero generale contro la guerra, il carovita, lo sfruttamento. Il 21 giugno saremo a Roma, in piazza, per una grande manifestazione nazionale, ore 14:00 a Piazza Vittorio Emanuele. Fermare la guerra è un compito nostro. Blocchiamo le armi, costruiamo la pace con la lotta".
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