Nel nuovo stabilimento di Orbassano, alle porte di Torino, prende forma la gamma Mole Urbana, una famiglia di dodici modelli elettrici modulari, ispirati alle k-car giapponesi e pensati per la mobilità cittadina.
Dalle versioni a due, tre e quattro posti per il trasporto persone fino alle varianti cargo con capacità fino a 4 metri cubi, Mole Urbana offre soluzioni per la vita quotidiana, il lavoro e il delivery urbano. Si tratta di modelli che rispondono a esigenze diverse: non solo dei più giovani, come si poteva pensare in passato, ma anche di professionisti, famiglie e utenti adulti che cercano mezzi leggeri, compatti, facili da usare e da ricaricare.
L'obiettivo - spiega Umberto Palermo, designer e imprenditore, ideatore di Mole Urbana - è stato quello di creare un vero prodotto green, con processi produttivi profondamente diversi da quelli della concorrenza. Produciamo con un basso consumo energetico, e abbiamo dedicato grande attenzione alla sicurezza, sviluppando calcoli strutturali e test approfonditi. I risultati ci dicono che, in alcuni casi - ad esempio nelle prove di ribaltamento - Mole Urbana raggiunge livelli di sicurezza superiori a quelli di un'auto tradizionale, sia nelle versioni L6e (dai 14 anni), L7e (dai 16 anni) e L7e Lavoro (dai 16 anni). Abbiamo voluto evitare l'idea del monoprodotto, dando vita a una vera e propria gamma modulare: versioni a due, tre e quattro posti per il trasporto di persone, affiancate da quattro varianti cargo destinate al trasporto di merci, con una capacità fino a 4 metri cubi. Con dimensioni estremamente compatte - 1,30 metri di larghezza e lunghezze che vanno da 2,65 a 3,30 metri - Mole Urbana si propone come soluzione ideale per il delivery e la logistica cittadina.
Un altro punto di forza è l'ergonomia, curata nei minimi dettagli grazie a oltre trent'anni di esperienza nel mondo automotive. L'accesso e la disposizione interna sono stati progettati per offrire comfort e praticità, in coerenza con la filosofia del design Mole. Come designer, credo che ogni forma debba rispondere a una funzione: il design di Mole Urbana è utilitaristico, ottimizza lo spazio e risponde a esigenze di mobilità reale. Ma non rinuncio mai alla passione — perché il compito di un designer è proprio quello di dare forma ai bisogni, siano essi funzionali o emozionali. Un altro elemento di cui sono particolarmente orgoglioso è che Mole Urbana nasce da una filiera tutta italiana, o comunque il più possibile localizzata in Italia. Certo, alcuni componenti, come le celle delle batterie, provengono dall'Asia, ma sono progettati e testati nel nostro Paese.
È stato un percorso impegnativo, perché molte produzioni in Italia non esistono più, ma con tenacia siamo riusciti a ricostruire una filiera nazionale. Infine Palermo sottolinea il valore del legame tra le Marche e il Piemonte, un asse produttivo e intellettuale che ha dato vita al progetto Mole Urbana. Aziende di Fabriano e del territorio marchigiano hanno contribuito con manifattura e competenze, diventando parte integrante del progetto. Il mio auspicio - dice - è quello di replicare il piccolo stabilimento piemontese con uno più grande nelle Marche, se il mercato e la risposta del pubblico lo consentiranno.
Mole Urbana parte dall'Italia, ma ha una vocazione europea: vogliamo portare questo prodotto in tutti i Paesi dove le normative lo permetteranno. È una sfida industriale e culturale, nata qui, con il talento e la creatività del Made in Italy.