Prospettive in lieve miglioramento per l’industria delle province di Novara e di Vercelli. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre ottobre-dicembre 2025 (disponibili sul sito www.cnvv.it) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione sale da zero a 9,1 punti nel Novarese e da -11,7 a -5,4 punti in provincia di Vercelli, con una media regionale in aumento da -1 a 1,1 punti. I saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali registrano andamenti differenti nei due territori, calando da 3,8 a -1,7 in provincia di Novara e risalendo da -15,6 a -9,5 punti in quella di Vercelli, mentre i saldi sulle previsioni di esportazioni passano da -2,2 a -1,8 punti nel territorio novarese e da -13,1 a -3,3 punti in provincia di Vercelli. La media piemontese passa, rispettivamente, da -2,3 a -1,4 e da -6,1 a -6 punti.
«Nonostante la fase di grande delicatezza sul fronte geopolitico – commenta il presidente di Cnvv, Carlo Robiglio – le nostre imprese dimostrano ancora una volta una notevole resilienza e una sostanziale fiducia nel futuro; lo dimostrano anche i dati sull’export, che pur in un contesto sicuramente non favorevole per i mercati globali rimane un punto di forza dell’economia territoriale».
A livello occupazionale il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni cala da 8,5 a 5,8 punti in provincia di Novara e risale da zero a 1,4 punti, in provincia di Vercelli (in lieve ripresa, da 4,9 a 6,1 punti, la media regionale), mentre la percentuale delle imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione aumenta dal 7,8% al 10,9% nel Novarese, dal 15,6% al 17,6% in provincia di Vercelli e dal 10,4% all’11,2% in Piemonte.
«A fronte di una diminuzione delle previsioni di investimenti “significativi” dal 32% al 25,6% nel Novarese e dal 25% al 24,3% in provincia di Vercelli – osserva il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – registriamo un incremento di quelli “sostitutivi”, cha passano dal 45,6% al 47,9% in provincia di Novara e dal 47,4% al 48,6% in quella di Vercelli, a livelli decisamente elevati». Anche la media regionale registra un andamento analogo, con quote che passano, rispettivamente, dal 26,1% al 23,5% e dal 48,5% al 50,4%.
La percentuale di aziende che segnalano ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti migliora (passando dal 25,5% al 21,6%) in provincia di Novara, mentre rimane sostanzialmente stabile (al 12,9% rispetto al precedente 12,2%) in quella di Vercelli e in Piemonte (al 24,9%).
I dati relativi ai principali settori, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, registrano, rispetto al trimestre precedente, un lieve miglioramento nelle previsioni di produzione e di ordini per il metalmeccanico e la rubinetteria-valvolame a fronte di un lieve peggioramento per il chimico e l’alimentare; ancora negative quelle per il tessile-abbigliamento, ma tutti i dati settoriali dovranno essere confermati dalle prossime rilevazioni.
Dichiarazione del presidente di Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto
«Il quadro geopolitico influenza indiscutibilmente le previsioni delle nostre imprese, che comunque non rallentano la presa e prevedono un indice di utilizzo impianti elevato, grazie a nuovi investimenti e occupazione stabile. Si tratta di uno sforzo che in vista della scadenza a fine anno dei piani Industria 4.0 e Industria 5.0, deve trovare un accompagnamento concreto. Il cammino della Legge di Bilancio è avviato, e come ha detto il presidente Orsini il Governo deve credere nell’impresa e nell’industria. Da parte nostra continueremo a cercare nuovi mercati alternativi a quelli storici, ben sapendo però che Europa e Stati Uniti sono i partner con cui progetteremo crescita e sviluppo mettendo innovazione, tecnologia e sostenibilità al centro».