“Genova e l’800”, al Museo Biblioteca dell’Attore la mostra “Fotografia e Teatro nell’800”

L’esposizione documenta l’incontro fecondo e duraturo fra la scena teatrale e il nuovo linguaggio della fotografia

05/08/2025
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Nell’ambito del progetto “Genova e l’800” sino al 31 ottobre al Museo Biblioteca dell’Attore, in via del Seminario 10, è possibile ammirare la mostra “Fotografia e Teatro nell’800” a cura di Gian Domenico Ricaldone. L’esposizione documenta l’incontro fecondo e duraturo fra la scena teatrale e il nuovo linguaggio della fotografia, che nell’Ottocento avviò un processo di trasformazione profonda dell’immaginario visivo e della rappresentazione dell’attore. Ben prima che fosse possibile fotografare lo spettacolo in atto la fotografia d’attore sviluppò una forma specifica di ritratto: posato, espressivo, studiato in costume, in studio o su fondali dipinti. Queste immagini, destinate a circolare su scala europea e internazionale, diedero vita ad una vera e propria cultura visiva dell’attore, contribuendo a fondarne l’icona moderna. La mostra propone una selezione di ritratti di attrici e attori dell’Ottocento provenienti dai fondi storici del museo, in particolare quelli di Adelaide Ristori, Tommaso Salvini ed Ernesto Rossi, i tre “Grandi Attori” italiani del XIX secolo. Le fotografie originali, dal dagherrotipo alle stampe di grande formato, furono realizzate nei più importanti Studi fotografici italiani e stranieri attivi fra Torino, Parigi, San Pietroburgo, Berlino e New York. Un’attenzione speciale è dedicata allo Studio Sciutto, attivo a Genova tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento e tra i protagonisti assoluti della fotografia teatrale in Italia. Fondato da Giovanni Battista Sciutto e poi gestito dai figli Gigi e Carlo, si distinse per l’eleganza della posa, l’uso raffinato dei fondali scenografici e la capacità di cogliere la psicologia del soggetto ritratto. I fratelli Sciutto fotografarono i grandi attori del tempo, tra i quali Eleonora Duse, Ermete Zacconi e Tina Di Lorenzo, contribuendo alla definizione dell’immaginario visivo del teatro italiano. Le loro opere furono selezionate per importanti esposizioni, come Torino 1902 e Genova 1905, ricevendo ampi riconoscimenti. Fu uno dei primi studi a trasformare il ritratto d’attore in un vero strumento di comunicazione e promozione, anticipando il moderno concetto di divismo. L’intento dell’allestimento è anche raccontare la nascita e la prima evoluzione della fotografia nell’Ottocento, mostrando come l’affinarsi delle tecniche di ripresa, fino alla resa fine della micromimica, abbia reso l’attore uno dei soggetti privilegiati dell’immagine fotografica. È in questo passaggio che il ritratto d’attore diventa un documento culturale, un oggetto da collezione e un veicolo promozionale. Sono in mostra 100 stampe fotografiche originali di vari formati, 4 dagherrotipi, numerosi ferrotipi, manuali tecnici e trattati di fotografia dell’800, lettere e documenti di fotografi. Una sezione è dedicata alle “Carte de visite”, con i versi decorati per fini pubblicitari. Parte del materiale esposto proviene da collezioni private, mai presentate al pubblico, che arricchiscono e completano il patrimonio fotografico del museo. La mostra è aperta al pubblico lunedì, mercoledì e giovedì dalle ore 9 alle 16, martedì e venerdì fino alle 14, anche con visite guidate su prenotazione. L’inaugurazione è in programma lunedì 16 giugno alle ore 17:30.
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