Il Museo nazionale dell'automobile di Torino celebre Marcello Gandini

La mostra iventa materia viva di dialogo intergenerazionale tra passato, presente e futuro del design

Elena Marchisio 03/07/2025
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Il Mauto-Museo nazionale dell’automobile di Torino celebra il genio rivoluzionario e l’eredità di pensiero di Marcello Gandini con la mostra 'Ultraleggera. A design journey with Marcello Gandini between Italy and Qatar', realizzata in collaborazione con QAM-Qatar Auto Museum e VCUarts Qatar-Virginia Commonwealth University School of the Arts Qatar: una riflessione viva e contemporanea sul lascito creativo del Maestro, che diventa materia viva di dialogo intergenerazionale tra passato, presente e futuro del design.

La mostra - nata dalla collaborazione con Qatar Auto Museum (QAM) e Virginia Commonwealth School of the Arts in Qatar (VCUarts) - è a cura di Marzia Gandini e Simone Carena, docente in VCUarts Qatar e ideatore del progetto con la collaborazione per la parte di contenuti di Gautam Sen. Ospitata nella Project Room del Museo nazionale dell’automobile fino al 31 agosto 2025, l’esposizione mette in relazione una selezione di disegni, bozzetti e modellini originali di Gandini, affiancati da opere realizzate dagli studenti coinvolti nel progetto al fine di esplorare il tema del movimento non solo fisico ma culturale e creativo, aprendo nuove prospettive e favorendo connessioni tra tradizione e innovazione. Una Summer School di quattro giorni correda il progetto, nell’ottica di valorizzare il patrimonio formativo e l’influenza sulle future generazioni di progettisti e creativi del lavoro di Marcello Gandini.

«Siamo molto lieti di continuare la collaborazione con il Qatar Automobile Museum con la mostra Ultraleggera che, a partire dalla visione e dall’eredità di Marcello Gandini, promuove la creatività dei giovani designers. Il progetto Marcello Gandini Masterclass - promosso dal QAM con la VCUArts su iniziativa di Simone Carena - e la Summer School - che avviamo oggi a Torino in collaborazione con il Politecnico e lo Studio Marcello Gandini - sono incentrati sulla forza del design come processo creativo capace di costruire ponti tra generazioni e culture. Vorrei inoltre ricordare che già nel 2019 il Museo nazionale dell’automobile ha prodotto Marcello Gandini. Genio Nascosto, la più importante mostra monografica di sempre sul lavoro e la genesi creativa di Gandini», afferma Benedetto Camerana, presidente del Mauto.

«La potenza di questa piccola mostra, realizzata in collaborazione con il Qatar Auto Museum, risiede nel suo alto valore divulgativo e formativo. Èl’esempio più bello dell’eredità che Marcello Gandini ha lasciato: un invito a essere ribelli e innovativi, senza dimenticare - anzi valorizzandoli - il passato e la memoria. Tale insegnamento guida la nostra attività come Museo, contemporaneamente luogo di conservazione e sperimentazione, spazio vivo e partecipato che ci auguriamo possa contribuire a ispirare le giovani generazioni di creativi», sottolinea Lorenza Bravetta, direttrice del Mauto.

«La missione del Qatar Auto Museum è quella di promuovere la cultura e ispirare la prossima generazione di designers attraverso una passione condivisa per le automobili.L’eredità di Marcello Gandini incarna proprio quel tipo di innovazione audace e pensiero creativo che vogliamo celebrare. Questa collaborazione non solo rende omaggio ai suoi straordinari contributi, ma crea anche uno spazio in cui i giovani designers in Qatar possano entrare in contatto diretto con tale eredità e immaginare nuove possibilità per il futuro», dichiara Alkindi Aljawabra, direttore del QAM. In esposizione - insieme ai disegni, fotografie, strumenti di lavoro e modellini provenienti dall’archivio Gandini - anche la barca a vela da addestramento progettata e costruita da Marcello Gandini per il nipote Pietro; il tappeto volante Countach, disegno in scala 1:1 di una Lamborghini Countach, stampato sul tessuto di scarto delle vele di Ultraleggera; il tavolo 'Ultraleggera', progettato in VCUarts Qatar utilizzando pannelli di recupero provenienti dalla costruzione delle imbarcazioni Ultraleggera; la bicicletta pieghevole, innovativo concept ideato da Gandini, dotato di ruote di dimensioni standard. 

«La mostra è disegnata per viaggiare: un veicolo ispirato dalla masterclass, mescolato alla tradizione navale che accomuna Italia e Qatar, un test condiviso con le studentesse di VCUarts Qatar e interamente costruito da loro. È composta da barche a moduli leggeri e componibili per facile spedizione con alberi pieghevoli che tendono vele stampate con tasche che racchiudono disegni originali. Gli scafi si aprono con porte Countach e Miura, cofani Stratos e Carabo, per rivelare modelli in scala, pubblicazioni e oggetti del viaggio Gandiniano. Mentre le vele provano a catturare il vento innovativo di Marcello Gandini, un motore di 12 ‘cilindri’ cubici racchiude i progetti delle giovani studentesse di 'interni in movimento', invitando nuovi passeggeri a bordo», sottolinea il curatore della mostra, Simone Carena.

La mostra è corredata da una Summer School realizzata in collaborazione con il Politecnico di Torino, lo Studio Marcello Gandini e Pinacoteca Agnelli. Il programma propone quattro giornate di incontri teorici e laboratori pratici, rivolti a designer, architetti, ingegneri, progettisti, ma anche a tutti coloro che sono a vario titolo interessati alle connessioni tra estetica, innovazione e mobilità. Un'occasione unica per incontrare il pensiero di Marcello Gandini attraverso la voce di docenti, designer e professionisti che, con lui, hanno collaborato.

«Sono molto grata a Mauto, Qatar Auto Museum e VCUarts Qatar per lo sforzo profuso nel realizzare Ultraleggera, che da Doha a Torino viaggia e si trasforma, spargendo ancora - spero - semi di bellezza e coraggio d’innovare in chi la osserva e in chi partecipa agli eventi a essa legati. La Summer School che la accompagna qui a Torino è proprio questo: quattro giorni di immersione nella dimensione professionale e individuale di Marcello Gandini, per porsi all’origine della creatività, senza tecnologia o interferenze artificiose. Solo l’idea, nella sua forma più pura, che dalla mente passa a una matita e si fissa su un foglio bianco», conclude la curatrice Marzia Gandini.

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