Non siamo più abituati, alle alzate di scudi. Eppure da qualche parte il sentimento di far sentire la propria voce anche se si è piccoli persiste. È il caso di Pornassio, Comune di poco più di seicento anime già in provincia di Imperia, srettamente confinante con Ormea: uno dei classici “posti di confine” tra Piemonte e Liguria che però rivestono (non da ora, intemndiamoci) una funzione strategica per i collegamenti. Ebbene: il sindaco di Pornassio Vittorio Adolfo (per lui, classe 1945, una lunga carriera politica, da assessore per il Comune di Imperia, poi vice-presidente della Provincia, poi ancora deputato UDC nel secondo governo Prodi) ha emanato un’ordinanza che impone il divieto assoluto di transito per autoarticolati e autotreni superiori alle 40 tonnellate nel territorio urbano del Comune, in particolare nei centri abitati di San Luigi, Case Rosse e Nava. Territorio che è atraversato dalla Statale 28 – una delle poche vie di comunicazione utilizzabili per il trasporto da Piemonte e Liguria e viecersa – che l’ordinanza ritiene però “non idonea, in quanto a caratteristiche, a consentire il sicrezza i passaggi doi mezzi di particolari dimensioni”. A sostegno dell’ordinanza c’è anche una relazione tecnica con numerosi punti della strada in cui i raggi di curvatura sono inferiori a quelli necessari per salvaguardare la sicurezza di tutti. Non è la prima ordinanza di questo tipo: già nell’autunno 2023 ne era stata emessa una di tenore simile, che però escludeva dal divieto gli autoarticolati e gli autotreni che esercitano trasporti commerciali (carico e scarico merci) con luogo di partenza e di arrivo nelle province di Imperia e di Cuneo e viceversa. Oggi (dal 16 giugno scorso) non è così: linea dura, salvo deroghe specifiche non si passa. L’ordinanza non è del tutto rispettata, i camion passano lo stesso, e gli abitanti della valle Arroscia – allineati con il sindaco Adolfo - suonano il clacson per protesta. 
Il primo cittadino di Pornassio ha più volte dichiarato di non voler ritornare sui suoi passi. Con un nulla di fatto si sarebbe concluso anche il vertice voluto dal progetto di Imperia Valerio Romano tra i presidenti delle province di Imperia, Claudio Scajola, e di Cuneo, Luca Robaldo, tenutosi lunedì mattina. L’incontro è stato caldeggiato dalle Camere di Commercio di Cuneo e di Imperia, oltre che dalle associazioni di categoria. 
È possibile che la battaglia si protragga ad oltranza, con eventualità che il prefetto richieda ufficialmente al sindaco il ritiro dell’ordinanza. Oppure che si apra una ulteriore scaramuccia, per vie legali, con un ricorso al TAR.