Rai Storia dedica un documentario al torinese Leone Piccioni

Fu figura centrale del panorama culturale e radiotelevisivo italiano del secondo Novecento

08/05/2025
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A cento anni dalla nascita di Leone Piccioni (Torino, 9 maggio 1925 - Roma, 16 maggio 2018), figura centrale del panorama culturale e radiotelevisivo italiano del secondo Novecento, Rai Cultura dedica uno speciale documentario in onda venerdì 9 maggio alle 22.00 su Rai Storia: 'Leone Piccioni. Cultura come approdo'.

Un tributo a un intellettuale che ha saputo coniugare rigore critico e spirito divulgativo, profondamente legato alla tradizione poetica italiana e instancabile promotore di cultura nel servizio pubblico. Figlio del senatore Attilio Piccioni e fratello del musicista Piero, Leone Piccioni è stato fondatore, con Adriano Seroni e Giovanni Battista Angioletti, della celebre rivista 'L'Approdo', e successivamente della sua versione radiofonica e televisiva, curata per oltre trent'anni. Allievo di Giuseppe De Robertis e sodale di Giuseppe Ungaretti, del quale fu assistente universitario e curatore dell'opera omnia, ha firmato decine di saggi su letteratura, poesia e arte, contribuendo in modo decisivo alla valorizzazione della cultura italiana.

Nel documentario firmato da Rai Cultura, studiosi come Fabiana Cacciapuoti, Silvia Zoppi Garampi, Micol Forti e testimoni come Renzo Arbore e Gloria Piccioni ricostruiscono le molteplici sfaccettature di una carriera vissuta tra direzione del telegiornale unico Rai, lancio delle Tribune politiche, rinascita della radio negli anni '60 e diffusione della cultura musicale e letteraria afroamericana, jazz e brasiliana. In parallelo all'omaggio televisivo, il mese di maggio vedrà anche la pubblicazione di un nuovo volume a lui dedicato: 'Letteratura del ritratto. Incontri con poeti e prosatori' edito dalla factory culturale Succedeoggi Libri, curato da Alessandro Cutrona con prefazione di Massimo Onofri. Il libro raccoglie sette ritratti critici - quattro poeti e tre prosatori - raccontati da Piccioni con il consueto equilibrio tra rigore e leggerezza, tra narrazione biografica e analisi letteraria. Tra gli autori presenti: Saba, Cardarelli, Ungaretti, Montale, De Robertis, Pea, Bilenchi. Un'opera che, come sottolinea Onofri, afferma la capacità unica di Piccioni di 'pendolare tra la vita e il libro, con una felicità non comune'.

Le celebrazioni per il centenario proseguiranno nei prossimi mesi con una serie di eventi culturali organizzati in collaborazione con la Fondazione Conservatorio San Carlo Borromeo e il Comune di Pienza, città che Piccioni scelse come buen retiro a partire dagli anni Settanta e che gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Il 22 giugno a Pienza si terrà l'incontro 'Piccioni & Falqui. Quando la televisione cambiò l'Italia', dedicato al ruolo rivoluzionario della cultura in Rai e all'intesa intellettuale tra due grandi comunicatori. La giornata prevede testimonianze, proiezioni e interventi di ospiti del mondo della cultura e del giornalismo. Il 13 settembre, sempre a Pienza, presso il Museo della Città, sarà inaugurata la mostra 'Leone Piccioni e l'arte contemporanea a Pienza dagli anni '70 a oggi'. Saranno esposte opere della collezione privata di Piccioni, insieme a quelle del Comune e di artisti locali, per celebrare la sua sensibilità estetica e il legame profondo con il territorio.

Le opere della collezione Piccioni resteranno stabilmente a Pienza, arricchendo il patrimonio artistico della città patrimonio dell'UNESCO. A novembre, infine, presso i Musei Vaticani di Roma, verrà allestita una mostra dedicata al multiforme lavoro di Piccioni come 'comunicatore di cultura'. L'esposizione presenterà una selezione di opere della sua collezione donate dagli eredi ai Vaticani, con l'obiettivo di raccontare - anche attraverso l'arte - l'impegno di una vita interamente dedicata alla diffusione della bellezza, della conoscenza e del pensiero critico.

Il centenario di Leone Piccioni non è solo un'occasione commemorativa, ma anche un invito a riscoprire l'eredità di un intellettuale capace di attraversare la letteratura, l'arte e i media con uno stile personale e uno sguardo sempre nuovo.

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