La giunta dell'Unione montana Valle Susa, nel Torinese, ha approvato all'unanimità una delibera per sollecitare un intervento da parte del governo e della Regione Piemonte per la contaminazione da composti Pfas (sostanze sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate, cioè composti chimici molto resistenti, usati per rendere i tessuti resistenti ai grassi e all'acqua, ndr) nelle acque della valle.
Viene chiesto al governo di avviare un percorso normativo per la progressiva eliminazione dei Pfas dai processi produttivi industriali, maggiori investimenti nella ricerca scientifica per individuare alternative meno impattanti per l'ambiente e la salute, l'adozione di protocolli ambientali più stringenti con controlli regolari e un sistema sanzionatorio efficace per le industrie che ancora utilizzano Pfas.
A livello regionale viene richiesto l'incremento delle risorse per il monitoraggio e il campionamento delle acque al fine di ottenere un quadro dettagliato della situazione, un maggiore coinvolgimento degli enti territoriali competenti, come Arpa e Asl, per approfondire le fonti di contaminazione e pianificare interventi di mitigazione.
"La presenza di Pfas nelle acque della Valle di Susa è una questione che richiede attenzione e risposte tempestive - dice Pacifico Banchieri, presidente dell'Unione montana Valle Susa - Abbiamo già attivato un confronto con gli enti preposti, ma è fondamentale che anche governo e Regione facciano la loro parte per garantire controlli rigorosi e misure di prevenzione efficaci. La tutela della salute pubblica e dell'ambiente deve essere una priorità assoluta".