Un altro giornalista aggredito a Torino

È accaduto a Maurizio Bosio, fotografo della Reporters, mentre stava documentando la vicenda di Esmeralda

Loredana Polito 14/08/2024
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Dopo la recente aggressione di Andrea Joly, un altro giornalista ha subito violenze mentre stava lavorando.

È accaduto al fotografo dell’agenzia Reporters Maurizio Bosio, che stava documentando per il quotidiano «La Stampa» la tragica vicenda di Esmeralda, la bambina di due anni di etnia rom, investita lunedì scorso nel parcheggio dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino e poi mancata il giorno successivo al Regina Margherita a causa dei traumi riportati, di cui abbiamo scritto sulle nostre pagine.

È stato colpito dai parenti della piccola dopo che – spiega La Stampa – «aveva documentato già in mattinata la vicenda della bambina. Quando intorno all'ora di pranzo si è diffusa la notizia della morte della bambina, Maurizio ha posato la macchina fotografica e si è avvicinato al padre della piccola con il massimo rispetto per porgergli le sue condoglianze. Purtroppo in quel momento è stato aggredito perché lavorava 'per La Stampa'. Il cdr de La Stampa esprime la sua vicinanza e solidarietà a Maurizio».

Si tratta, continua il giornale, «di un episodio grave, l'ennesimo, che ancora una volta sottolinea il pesante clima di tensione e diffidenza in cui siamo costretti a lavorare. Un clima intollerabile perché la nostra unica colpa, se così possiamo definirla, è quella di dare conto ai lettori di ciò che accade, con scrupolo e puntualità. Quello che continueremo a fare».

L'aggressione al fotografo è commentata anche da Elena Chiorino, assessora e vicepresidente della Regione Piemonte: «Solidarietà a Maurizio Bosio, giornalista di Reporters, brutalmente aggredito a Torino. La violenza, anche nei momenti più bui, non può mai essere una risposta e merita una ferma condanna. Un pensiero al giornalista Bosio, vittima di un episodio grave e intollerabile mentre svolgeva il proprio lavoro».

Come scrive lo stesso quotidiano per il quale stava lavorando, è stata una «aggressione brutale quanto insensata. Maurizio è stato spintonato e preso a pugni ed è stato poi soccorso nello stesso ospedale. I medici che lo hanno visitato gli hanno riscontrato la rottura del setto nasale e gli hanno dato una prognosi di 14 giorni».

Intanto, sul caso di Esmeralda continua la polemica politica dopo le ultime dichiarazioni del leader della Lega, il vicepremier Matteo Salvini: «Povera piccola innocente, una preghiera per lei. Ma dove sono gli assistenti e i servizi sociali che dovrebbero salvare questi bimbi da una vita di strada e di furti, senza scuola e senza gioia?».

Frasi, pubblicate sui canali social, che hanno suscitato l'immediata reazione di Barbara Rosina, presidente del Consiglio dell'Ordine degli Assistenti Sociali: «Salvini strumentalizza senza conoscere i fatti. È inconcepibile e irresponsabile usare la morte di una bimba di due anni a fini politici. Il vicepresidente del Consiglio accusa noi assistenti sociali e tutti i servizi sociali. Siamo vicini alla famiglia della piccola Esmeralda e lontani dal ministro Salvini e da chi, come lui non cerca mai soluzioni, ma arriva a manipolare le notizie per diffondere pregiudizi a discapito delle persone e della professione».

Intanto sono arrivate le condoglianze anche da parte del governatore del Piemonte.

«La morte di una bambina di due anni è qualcosa di terribile, come lo è il dolore che ha stravolto la vita di tutte le persone coinvolte in questa tragedia. Quando si perde una vita è sempre una dramma per l'intera comunità e questo vale più che mai se si tratta di un bambino» – ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio sulla tragica morte della piccola investita da un'auto nel parcheggio davanti all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino.

Anche il sindaco del Comune di Torino, Stefano Lo Russo, ha espresso la propria vicinanza: «Una bambina di due anni – ha affermato il primo cittadino – ha perso la vita, strappata all'affetto dei suoi genitori e da padre, prima ancora che da sindaco, questa è l'unica cosa cui riesco a pensare. La Città di Torino si stringe ai familiari della piccola in questa drammatica circostanza».

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