Presentato alla Camera di Commercio di Torino un accordo firmato tra ente camerale e Città Metropolitana per la redazione di un Piano dedicato all’economia sociale nel torinese.
Secondo Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio, «anche questa volta, Torino è nuovamente apripista per la realizzazione di un’iniziativa importante e fortemente voluta dalle istituzioni europee. La nostra esperienza, che ha portato alla nascita e allo sviluppo dell’ecosistema di Torino Social Impact, con più di 300 realtà coinvolte, e la nostra ampia rete di contatti risultano fondamentali per la redazione del Piano locale, ma anche per accreditarci sempre di più come interlocutori strategici sia in ambito nazionale, al tavolo di lavoro con ministero e sistema camerale nazionale, sia in ambito europeo, dove siamo stati chiamati più volte a presentare il nostro modello di attività».
Come spiega Sonia Cambursano, consigliera della Città Metropolitana di Torino, «lavoriamo per integrare il Piano d’Azione per l’economia sociale con il Piano strategico metropolitano, nella consapevolezza che le pratiche di innovazione sociale sono perfettamente in linea con gli assi già individuati ‘Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura’ e ‘Inclusione sociale’, dove già si prevede di valorizzare il potenziale di impresa delle economie dei servizi alla persona e alla famiglia, dei servizi di comunità e di territorio, qualificando lavoro, processi, tecniche e competenze del terzo settore e dell'impresa sociale. Tra l'altro, la Città metropolitana di Torino investe già nel programma InnoSocialMetro per aumentare la capacità delle micro e piccole imprese del territorio di generare, attraverso la propria attività for profit, impatti socialmente desiderabili. Abbiamo messo a disposizione un sostegno finanziario composto da un contributo in conto interessi e da un contributo a fondo perduto, per un investimento totale di 1 milione e 300 mila euro».
Per Mario Calderini, professore del Politecnico di Milano e portavoce di Torino Social Impact, «lo sfondo di questa iniziativa è disegnato dai documenti comunitari che attribuiscono all’impresa sociale un ruolo non solo di welfare e redistributivo, ma anche industriale e di sviluppo economico, considerando la social e impact economy nel perimetro delle politiche industriali per una crescita più equa e inclusiva. La strada tracciata da Torino e da alcuni altri territori che si stanno muovendo analogamente richiede questo salto di paradigma politico, unito alla riscoperta del valore dei processi trasformativi dal basso, scegliendo come unità di azione politica gli ecosistemi locali, pur nel quadro di un disegno nazionale».
Gli obiettivi specifici dell’Accordo sono: promuovere un nuovo modello di crescita economica su tutto il territorio della Città Metropolitana, sostenendo ulteriormente lo sviluppo dell’economia sociale; favorire la collaborazione pubblico-privata per l’impatto sociale; sostenere una transizione ambientale socialmente sostenibile; sfruttare al meglio tutte le opportunità nazionali ed europee per l’economia sociale; raccogliere dati sull’ecosistema sociale e sulla misurazione dell’impatto sociale; posizionare Torino e il territorio metropolitano come uno dei migliori posti al mondo per fare impresa sociale.
Il piano terrà conto dei lavori in atto al Mef e sarà strutturato a partire dallo schema della Raccomandazione Ue, focalizzandosi sulla promozione dell’acceso al mercato del lavoro e dell’inclusione sociale mediante l’economia sociale e sullo sviluppo di quadri ad essa favorevoli.
Per quanto riguarda i numeri dell’economia sociale, la Città Metropolitana di Torino conta oltre 4.200 realtà – tra associazioni, imprese sociali, organizzazioni di volontariato e altri enti – che compongono il Terzo Settore e che, per tale motivo, sono iscritte al Runts (dati maggio 2024). Si tratta del 3,4% della presenza a livello nazionale e di oltre il 46% delle 9.111 organizzazioni piemontesi. Per il 44% si tratta di associazioni di promozione sociale, per il 32,3% di organizzazioni di volontariato.
A seguire si collocano le imprese sociali, con 576 realtà iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (il 13,6%): quasi un’impresa sociale su due presente in Piemonte ha sede in provincia di Torino. Nel capoluogo piemontese opera il 2,4% delle imprese sociali italiane.