Come può la tecnologia migliorare la vita delle persone e contribuire al bene comune? E' la domanda al centro della quinta Biennale Tecnologia 'Soluzioni', promossa dal Politecnico di Torino, in programma dal 15 al 19 aprile 2026.
L'edizione si aprirà alla città con un ricco calendario di appuntamenti diffusi, dal cuore di piazza San Carlo fino a teatri, biblioteche civiche e case del quartiere, per portare la riflessione scientifica fuori dai laboratori e dentro la vita quotidiana.
«Deve essere la Biennale di tutti e deve aprirsi ai luoghi di tutti - spiega il rettore del Politecnico, Stefano Corgnati -. L'idea è che il Politecnico permei sempre di più i territori, diventando un attore sociale». I tre filoni principali della manifestazione, ancora in via di definizione, toccheranno ambiti complementari: il 'Culturtech', che esplora il ruolo della tecnologia nella produzione culturale; l'interfaccia uomo-macchina, dedicata all'impatto dell'intelligenza artificiale; e un percorso tra arte, performance e installazioni che racconterà come le nuove tecnologie cambiano il modo di rappresentare il mondo.
Curatore della Biennale sarà l'ex rettore del Politecnico Guido Saracco, ideatore della piattaforma culturale Prometeo, insieme a tre curatori ospiti selezionati tra trenta progetti. «Prometeo è il nuovo strumento con cui vogliamo unire cultura e tecnologia - spiega Saracco -. Abbiamo scelto tre proposte diverse e complementari, che intendiamo condividere con la cittadinanza».
Per una settimana, Torino diventerà un laboratorio tecnologico e culturale a cielo aperto. In piazza San Carlo sorgerà il Villaggio della Tecnologia, con laboratori, percorsi ludico-didattici e gli stand dei team studenteschi. Gli eventi si terranno anche al Circolo dei Lettori, Accademia delle Scienze, Teatro Carignano, Teatro Regio, Teatro Vittoria, Museo del Risorgimento e Oratorio San Filippo Neri, mentre docenti e ricercatori del Poli collaboreranno con le Biblioteche Civiche e le Case del Quartiere per diffondere la riflessione scientifica nelle periferie.
Tra i curatori ospiti, Simone Arcagni (Iulm Milano) proporrà un percorso che intreccia scienza, arte e pensiero; Enrica Favaro e Alberto Agliotti (Frame - Divagazioni scientifiche) svilupperanno il progetto Polidentità dedicato alla convivenza tra identita' diverse; Federico Bomba e il gruppo Sineglossa, con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, presenteranno sei opere-totem e una mostra realizzata con l'Archivio Olivetti.
«Quando c'è tecnologia c'è sviluppo - commenta l'assessore regionale all'Innovazione Andrea Tronzano -. Torino è uno degli hub più importanti d'Europa». Per l'assessore comunale alla Mobilità Chiara Foglietta, «l'evento rafforza il ruolo di Torino come capitale europea dell'innovazione e punta a trattenere giovani talenti grazie a nuovi incentivi condivisi con il Politecnico».