Un gruppo di studentesse e studenti universitari «pro Palestina», vicini al collettivo 'Cambiare Rotta', hanno occupato ieri i giardini del Campus Einaudi dell’Università degli Studi di Torino, allestendo tende e striscioni in solidarietà con la ‘Global Sumud Flotilla’.
L'iniziativa, spiegano, è una «mobilitazione permanente anche all'università di Torino, seguendo l'appello lanciato dagli studenti della Sapienza di Roma».
«In questi giorni abbiamo dimostrato la nostra capacità di organizzarci – affermano – nel momento in cui la missione della Flotilla viene minacciata. Per due notti di fila è stata attaccata da droni israeliani. Ieri sera, dopo il primo attacco, decine sono state le mobilitazioni e le iniziative sul territorio; oggi, dopo il secondo attacco, abbiamo cominciato l'acampada permanente, pronti a bloccare tutto».
Intanto l'anno scolastico a Torino si è aperto in molti istituti – tra cui il Convitto nazionale Umberto I e i licei Gioberti e Alfieri – con un minuto di silenzio per la situazione di Gaza. L'appello lanciato dalla rete informale ‘Scuola per la pace’ di Torino e Piemonte, è stato accolto da numerose scuole del capoluogo piemontese, dove studenti, studentesse e docenti hanno voluto manifestare la loro vicinanza alla popolazione palestinese che da molti mesi vive sotto costanti bombardamenti.
In alcune scuole il minuto di silenzio è stato osservato subito dopo l'ingresso in classe, in altre è stato svolto durante la mattinata.
«L’occupazione dei giardini del Campus Einaudi a Torino da parte di alcuni studenti è un fatto grave che non può essere sottovalutato. L’università è e deve restare un luogo di studio, di confronto civile e di crescita, non il teatro di tensioni ideologiche permanenti o di manifestazioni che finiscono per limitare la libertà e i diritti di altri studenti» – dichiara l’europarlamentare e capogruppo Giovanni Crosetto (Ecr - Fratelli d’Italia), commentando la mobilitazione del collettivo ‘Cambiare Rotta’, che ha allestito tende e striscioni in solidarietà con la Global Sumud Flotilla, annunciando di voler «Bloccare tutto».
«Comprendo il valore delle convinzioni personali e il diritto alla libertà di espressione – afferma Crosetto – ma esso non può trasformarsi in prevaricazione. È inaccettabile che spazi pubblici, finanziati dalla collettività e dedicati allo studio, vengano occupati in modo permanente, ostacolando l’attività ordinaria e creando un clima di tensione. Questo non è diritto di manifestare: è un abuso».
«L’università -evidenzia – è un bene comune, un presidio culturale e civile che deve restare estraneo a logiche di scontro politico. Chi crede davvero nella pace e nel dialogo non può imporre le proprie idee occupando spazi che appartengono a tutta la comunità accademica. Per questo chiedo che si ripristini al più presto la normalità e che vengano garantite le condizioni necessarie affinché il Campus Einaudi torni ad essere ciò che è: un luogo di studio e di libertà».