Il sindaco di Torino annuncia nuova stretta sull'evasione

Rosso e Fontana di Forza Italia chiedono al primo cittadino torinese di allentare la pressione fiscale

Felicia Bello 04/11/2025
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Miglioramento della riscossione e recupero dell'evasione con effetti positivi sul bilancio comunale e, di conseguenza, più fondi per le categorie protette, sgravi e agevolazioni, contenimento dell'aumento delle tariffe, più equità fiscale, ossia 'pagare tutti per pagare meno': sono gli obiettivi del piano antievasione dei tributi comunali, Imu, Tari, Cup, Imposta di soggiorno, sviluppato dalla Città di Torino, con un finanziamento di 2,5 milioni della Compagnia di San Paolo, che è stato un dei temi trattati questa mattina dal sindaco Stefano Lo Russo nella diretta radio del martedì.

«Penso sia corretto che l'amministrazione si prenda carico di chi 'fa il furbo' - dice il primo cittadino -. Ci sono situazioni e situazioni, ovviamente, casi in cui i ritardi nei pagamenti delle imposte sono legati a difficolta' economiche contingenti, altri in cui invece la gente preferisce non pagare le tasse e io ricordo che ogni volta che qualcuno non paga siamo noi a pagare al posto suo. E questo è un tema che vale non solo per le imposte comunali ma vale per tutte».

Per questo, spiega «abbiamo attivato con l'assessorato al Bilancio un progetto per migliorare l'efficienza della riscossione, che è anche uno degli impegni del Patto per Torino. L'obiettivo è quello di stanare i 'furbetti' e prendersi il carico delle situazioni di altra natura. Abbiamo già adottato gli atti regolamentari necessari e siamo partiti con questa questa operazione». Le azioni per il raggiungimento degli obiettivi riguardano sia le risorse umane che il processo gestionale e organizzativo.

«Un sindaco dovrebbe annunciare le proprie azioni di governo in Consiglio comunale e non in radio. Al netto di questa deriva populista che caratterizza il sindaco di Torino sin dall’inizio del suo mandato – un fantasma tra i cittadini perché refrattario al confronto democratico, ma sempre attivo nella comunicazione priva di contraddittorio – c’è un problema: la narrativa tanto decantata dal primo cittadino del “pagare tutti per pagare meno”.
Siamo tutti favorevoli alla lotta all’evasione, ci mancherebbe, però, a forza di aumentare la pressione fiscale del Comune di Torino, a non pagare iniziano a essere quelli che lo hanno sempre fatto e con i cui soldi la Città ha fatto redistribuzione sociale negli ultimi trent’anni. Torino è la città dove il ceto medio si è più contratto nel Nord e nel Centro Italia, i nuovi poveri fanno la coda davanti alla Caritas. Se invece di stare di fronte a un microfono il sindaco scendesse tra i torinesi, lo capirebbe e magari inizierebbe ad allentare la pressione fiscale per lasciare un po’ di ossigeno a una comunità in affanno» lo affermano il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretario provinciale e cittadino di Forza Italia a Torino, commentando l’annuncio di un nuovo piano antievasione delle imposte comunali da parte del sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

Forza Italia rammenta come negli ultimi tre anni la pressione fiscale comunale sia aumentata in modo massicio. Nel 2022 Torino infatti per quanto riguarda l'addizionale comunale  è passata dall’aliquota unica 0,8% a scaglioni progressivi fino a 1,2% (0,8% fino a 28.000 €, 1,1% 28–50 mila €, 1,2% oltre 50 mila; soglia di esenzione 11.790 €). Questa struttura è stata infatti confermata nel 2023 e nel 2024. «Per molti contribuenti medi e alti è quindi un aumento rispetto al passato» spiegano Rosso e Fontana. Per il biennio 2024–2025 il Consiglio comunale ha anche approvato un aumento del 6,67% sulle tariffe Tari per 'adeguare' a costi e inflazione come giustificazione ma per gli azzurri si è trattato di un rincaro capestro «Mentre il Governo metteva in atto misure straordinarie per contenere le bollette di luce e gas il Comune scaricava i costi sui contribuenti». L'Imu sulle seconde abitazioni è già tra le più elevate d'Italia: «Sarebbe stato difficile aumentare una tassazione che è già da record» denunciano i due esponenti di Forza Italia. Nel 2023 Lo Russo aveva aumentato la sosta a pagamento: la tariffa oraria smart è salita da 1 euro a 1.20 euro; la ridotta, da 1.30 euro a 1.50 euro; l'ordinaria, da 1.50 euro e 1.70 euro e la centrale, da 2,50 euro a 2,80 euro. «Un vero e proprio salasso per le famiglie torinesi».

Rosso e Fontana chiudono denunciando il caro biglietti dei trasporto pubblico locale: «Se allarghiamo l'analisi dell'aumento dei costi per i cittadini non possiamo tacere che negli ultimi tre anni si può stimare che il biglietto integrato urbano/suburbano nella zona di Torino sia aumentato di circa un 15% complessivamente rispetto al 2021. Entrando nel dettaglio il biglietto digitale è aumentato dell'11,8% e quello cartaceo del 17,6%».

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