La polizia municipale di Collegno in provincia di Torino ha sequestrato un monopattino elettrico capace di raggiungere i 60 chilometri orari.
Era condotto da un giovane di vent'anni di origini nordafricane ed era equipaggiato con due motori da 1.000 kW ciascuno, ben oltre la potenza consentita per legge (500 kW). Il sequestro, finalizzato alla confisca, è avvenuto lo scorso 10 gennaio e la notizia è stata diffusa oggi dal Comune, che riferisce come da inizio anno il comando dei vigili abbia intensificato «i controlli sull'uso dei monopattini, con l'obiettivo di contrastare comportamenti scorretti che potrebbero causare infortuni, anche gravi, sia ai conducenti che ad altri utenti deboli della strada, come i pedoni. Controlli che riguardano sia i mezzi in circolazione che quelli parcheggiati in modo irregolare». Negli ultimi due anni, secondo quanto viene riferito, sono state emesse circa trenta sanzioni per infrazioni legate all'uso improprio dei monopattini. Dall'inizio del 2025 sono state accertate tredici violazioni. La polizia municipale ricorda inoltre che in Collegno è vietata la circolazione di dispositivi di micromobilità come Monowheel, Segway e Hoverboard, che possono circolare solo nei comuni che abbiano adottato ordinanze specifiche. In assenza, la circolazione di questi dispositivi è sempre vietata e la violazione comporta sanzioni amministrative da 200 a 800 euro. «Il nostro intento è di conciliare e incentivare la fruizione di mezzi per la mobilità alternativa e sostenibile, ma altrettanto sicuri per chi li guida e non»
spiega il sindaco, Matteo Cavallone, commentando l'operazione.
«Questo sequestro dimostra la bontà della nostra modifica del codice della strada al riguardo dei monopattini» ha commentato il senatore Roberto Rosso, capogruppo in Commissione Trasporti del Senato e relatore della legge di riforma del codice della strada. L’azzurro ha proseguito ricordando: «Sono stato il primo in Parlamento a presentare una legge di riorganizzazione organica della materia e ho sempre sostenuto che andasse normato un mezzo che è pericoloso e che negli anni ha registrato un continuo aumento non solo dei sinistri gravi. Le velocità elevate che può raggiungere rischiano di mettere in pericolo non solo il conducente ma anche i pedoni. Era indispensabile dare un segnale, perchè il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico avevano durante i Governi Conte creato un libera tutti che aveva creato l’idea che chi guidava un monopattino fosse esente dal rispettare le regole basilari del buon senso. La mobilità sostenibile è una priorità per Forza Italia, ma con regole che assicurino la sicurezza di tutti gli utenti della strada, in primis chi sceglie questo mezzo di trasporto. È per questa ragione che avevamo sostenuto il comparto dello sharing che subito si è adeguato alle prime norme salva vita che tre anni fa avevo promosso in Commissione Trasporti».