Nasce a Torino un Osservatorio per migliorare la qualità della vita delle persone con Sclerosi Multipla (Sm), che in Italia sono 130 mila (10 mila soltanto in Piemonte).
Il centro è basato su due percorsi terapeutici integrativi: le onde d’urto radiali e l’Attività Fisica Adattata (Afa).
In occasione dell’inaugurazione dell’Osservatorio sono stati presentati all’Ospedale Molinette di Torino due studi scientifici realizzati dalla Città della Salute e dall’Università degli Studi di Torino.
Le due ricerche, compiute su un campione complessivo di una settantina di pazienti, sono frutto dell’impegno di Fabio Guglierminotti, in arte Fabio Wolf, ex atleta, colpito da sclerosi multipla, fondatore, animatore e presidente dell’associazione 160Cm che due anni fa, attraverso una raccolta fondi, ha donato il macchinario a onde d’urto radiali Mp100 all’ospedale Molinette di Torino, dando parallelamente vita allo studio sulla loro efficacia, condotto dalla Aou Città della Salute e della Scienza di Torino, in collaborazione con l’Università di Torino.
Lo studio sull’Afa, denominato «Fattibilità ed effetti di un programma di esercizio fisico adattato», è stato condotto dai professori Anna Mulasso e Alberto Rainoldi del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino e dal professore Andrea Benso, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport e dell'Esercizio fisico, sempre del Dipartimento di Scienze Mediche di UniTo.
Lo studio ha previsto sessioni di valutazione pre e post-percorso con esame obiettivo, test funzionali e questionari validati. L’esercizio fisico si è basato sulla prescrizione medica (principio Fitt - frequenza, intensità, tempo, tipologia) ed è stato articolato in sessioni di allenamento intervallato ad alta intensità (Hiit) e/o di allenamento multicomponente.
I dati raccolti hanno confermato l’efficacia del programma, ad esempio per quanto riguarda l’incremento della capacità aerobica e della forza e il miglioramento di alcuni parametri della deambulazione. Risulta inoltre evidenziata l’importanza di promuovere strategie per incrementare l’attività fisica e l’adozione di stili di vita attivi nelle persone con Sm, suggerendo un approccio interdisciplinare e proposte individualizzate.
La ricerca sugli effetti della Attività Fisica Adattata è frutto anche della convenzione di 160Cm con il Centro Servizi Suism (Struttura Universitaria di Igiene e Scienze Motorie) dell’ateneo torinese.
Lo studio «Valutazione dell’efficacia delle onde d’urto radiali nella riduzione della spasticità focale in pazienti affetti da sclerosi multipla» è stato invece condotto dalla dottoressa Paola Cavalla, responsabile Ss Centro Sclerosi Multipla, dal professore Adriano Chiò, direttore della Sc Neurologia 1 Universitaria e del Centro Sclerosi Multipla, e dai professori Giuseppe Massazza, direttore del Dipartimento Ortopedia Traumatologia e Riabilitazione, e Marco Alessandro Minetto, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa.
L’indagine ha coinvolto una trentina di persone con Sm e spasticità, trattate con un ciclo di quattro applicazioni di Odu, una volta alla settimana e seguite per i sei mesi successivi con scale validate della spasticità e della capacità di movimento. È stata dimostrata una riduzione dell’ipertono (ovvero contrazione continua, parziale e involontaria dei muscoli, anche a riposo) in tutti i tempi e fino a sei mesi.
È stato inoltre osservato un effetto positivo sia sulla velocità nel percorrere brevi tratti di cammino (test degli otto metri) sia nel test di equilibrio e movimento detto ‘Tug’ (tempo necessario per alzarsi, camminare tre metri e risedersi) con un picco dopo un mese dal ciclo di Odu, ma effetti ancora obiettivabili a tre mesi di distanza.
Un ulteriore studio potrebbe pertanto andare a valutare se l’effetto del ciclo di Odu (realizzato come nel presente studio) possa essere mantenuto con una seduta ogni due mesi.