Il Sap promuove da Torino il Decreto Sicurezza

Per il segretario generale Paoloni raccoglie le battaglie del sindacato. Botta e risposta tra Pd e Lega

Carlo Santori 08/04/2025
PaoloniStefano.png - {PaoloniStefano.png} - [86011]

«Siamo molto soddisfatti di questo Decreto perché raccoglie delle battaglie che il nostro sindacato sostiene da oltre dieci anni, in particolar modo la tutela legale per gli operatori di polizia che oggi erano esposti con il loro patrimonio personale a doversi difendere per fatti di servizio». Così Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), in occasione di un convegno sul Decreto sicurezza che si è svolto a Torino.

«Un altro grande risultato nel Decreto sicurezza, che è una storica battaglia del Sap, è l'introduzione delle bodycam, uno strumento per dare piena trasparenza ai nostri servizi – ha aggiunto – e alla nostra attività: indispensabile per tutelarci dalle strumentalizzazioni e dalle false denunce. Per i cittadini è un grande strumento di trasparenza, per dimostrare quello che svolgiamo nella nostra attività. Inoltre, sono previste sanzioni più aspre per chi usa violenza, resistenza o provoca gravi lesioni agli operatori delle forze dell'ordine. È una norma a maggior tutela e a garanzia, poiché registriamo un'aggressione agli operatori delle forze dell'ordine ogni tre ore, circa in media otto al giorno».

Paoloni sottolinea che nel 2024, rispetto all'anno precedente, gli operatori di polizia feriti sono aumentati del 127,5%, durante manifestazioni e nelle attività di controllo del territorio.

Secondo la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, invece, nel Decreto sicurezza manca «la valorizzazione del lavoro delle forze dell'ordine». L'esponente del Partito Democratico lo ha sottolineato durante lo stesso convegno organizzato dal Sindacato Autonomo di Polizia.

«Ci sono stati tagli nella formazione ed è stato rinnovato un contratto in modo del tutto inadeguato – afferma Rossomando – ed è insufficiente perché l'aumento che è stato dato non corrisponde all'inflazione di questi ultimi anni». La senatrice ha evidenziato che sulle spese legali e patrocini non c'è nulla da dire, ma che va anche ricordato che gli organici delle forze dell'ordine «nonostante alcune azioni che sono state fatte per nuove assunzioni saranno comunque al di sotto almeno del 30%».

«Quando parliamo di riforme intanto parliamo di tutte queste cose che mancano e al di là della questione della webcam su cui comunque si è molto discusso, ma i cui contorni sono ancora molto imprecisi», ha detto Rossomando, che ha concluso dicendo che sul tema della sicurezza c'è ancora molto da fare.

Duro in un videomessaggio il sottosegretario dell'Interno Nicola Molteni che, rispondendo alle accuse del Pd, afferma: «Il Decreto sicurezza è un importantissimo strumento a tutela delle forze di polizia, uno strumento fondamentale per dare più garanzie funzionali ai nostri uomini e alle donne in divisa, con tante risposte».

«Spero che nessuno abbia da di dire 'dov'era l'urgenza?' L'urgenza è dettata dal fatto che i poliziotti feriti sono più del 127% rispetto all'anno precedente – aggiunge – e negli ultimi tre giorni, a Roma, Milano e Bologna, tre manifestazioni di piazza si sono concluse con poliziotti feriti. Difendere i nostri poliziotti è la precondizione per avere sicurezza sul territorio».

«Il Governo oggi è tornato a fare assunzioni, mentre i precedenti tagliavano il personale e chiudevano i presidi di sicurezza. Questo Governo assume, non taglia, non chiude, ma rilancia l'apertura dei presidi di sicurezza sul territorio – afferma – e c’è un miliardo e mezzo di euro messo a bilancio per il più importante contratto del comparto sicurezza e difesa negli ultimi vent'anni, oltre 100 euro nelle buste paga». «L'impegno di questo Governo, l'impegno del ministero nei confronti degli operatori delle forze di polizia sarà sempre massimo – continua Molteni – e io dico sempre che quando il Paese chiama, le forze di polizia rispondono 'presente' per garantire sicurezza e legalità, ma anche per garantire democrazia e libertà». «Quando le forze di polizia chiamano, io credo che la politica, senza divisioni, senza conflittualità, debba dichiararsi presente per sostenere coloro i quali ogni giorno, con impegno, dedizione, sacrificio, professionalità e coraggio, definiranno le nostre libertà», conclude il sottosegretario.

Per la senatrice di Fratelli d’Italia, Paola Ambrogio, «questo è un Decreto che attendevamo da tempo, perché interviene su tutta una serie di misure che vanno a migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini e soprattutto su un tema che era fondamentale: quello della sicurezza e dell'ordine pubblico».

«È particolarmente importante – precisa – anche la tutela legale che viene data alle forze dell'ordine nel caso in cui vengano indagati o imputati per azioni che sono state commesse nell'esercizio del loro lavoro. Lo Stato infatti interverrà con una tutela legale fino a 10mila euro per ogni fase del giudizio, fino ad arrivare a un massimo di 50mila euro».

«Credo – conclude la senatrice – che questo sia un intervento importante e fondamentale, che consente loro di restare a esercitare comunque il loro lavoro anche durante le fasi dell'indagine e io credo che queste tutele fossero assolutamente fondamentali e necessarie».

«In linea di massima sono contraria al cosiddetto panpenalismo:non è un bel segnale quando il governo genera nuovi reati: c'è qualcosa che non va nel sistema. A me farebbe piacere che fossero sufficienti le norme che ci sono, però questo di fatto non è sempre così». È quanto ha affermato Lucia Musti, procuratore generale di Torino, intervenuta al convegno sulla sicurezza organizzato dal Sindacato Autonomo di Polizia. «Voglio – ha spiegato – fare un esempio: con gli immobili occupati da pubblico ministero di primo grado ho sempre sgomberato gli immobili quando c'erano i presupposti di legge, anche prima: chiedevo il sequestro preventivo al giudice, il giudice valutava. La misura me la dava bene, poi la eseguivo, come si eseguiva un'ordinanza di custodia cautelare. Se non me la dava, pace. Potevo ricorrere al tribunale del riesame». «Non sento volentieri – ha detto – interventi – che invece vogliono legittimare le occupazioni. Certo, chi le dice fa politica, ma dobbiamo ricordarci comunque che quando parliamo lo facciamo come istituzione, quindi a me dispiace quando un magistrato va sopra le righe e mi dà fastidio quando c'è un parlamentare che in qualche modo inneggia a commettere un reato».

«Per me la legge perfetta – ha aggiunto – non esiste: non esiste la legge che risolve, ad esempio, il problema del femminicidio. Esiste però una buona legislazione, come il Codice rosso, che ci ha dato degli strumenti in più. Il problema del femminicidio non lo risolviamo, perché manca una certa cultura». «Quindi – ha affermato – anche questo Decreto non risolverà i problemi della sicurezza».

«Ma non voglio entrare in questo tipo di argomenti – ha concluso il Pg – che non appartengono al ruolo che svolgo. Una cosa è certa: i magistrati ci saranno per applicare la legge».

 

Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
Editore: POLO GRAFICO SPA
Via Giovanni Agnelli 3,
12081 Beinette (CN)
+39 0171 392211
P.IVA: 02488690047

Il Giornale del Piemonte e della Liguria

Il quotidiano on line "Il Giornale del Piemonte e della Liguria web" è il nuovo media della galassia del gruppo Polo Grafico Spa, editore da oltre 25 anni nei territori di Piemonte, Liguria e Regione Paça (Costa Azzurra). Il gruppo edita da oltre vent'anni il quotidiano nella versione cartacea "Il Giornale del Piemonte e della Liguria".

Polografico Spa - P.IVA: 02488690047

Chi Siamo | Contatti | Cookies | Privacy