Gam, un museo per il futuro della cultura a Torino

Il progetto di Mvrdv di Rotterdam ha vinto il concorso internazionale di progettazione per ripensare la Galleria civica d’arte e contemporanea del capoluogo piemontese

Loredana Polito 20/12/2025
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Al via il progetto di rigenerazione della Gam di Torino. Sarà uno degli snodi strategici del piano della Fondazione Torino Musei per restituire alla città e al pubblico un’istituzione rinnovata, capace di coniugare innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e tutela dell’identità architettonica e storica dell’edificio. L’obiettivo è rafforzare il ruolo del museo come attore centrale della vita culturale torinese e come spazio in dialogo con i linguaggi contemporanei.

La riqualificazione si configura come un modello avanzato di intervento sul patrimonio culturale moderno, pensato per aggiornare le funzioni, ampliare l’accessibilità e migliorare l’esperienza del visitatore.

Al centro della visione c’è l’idea di un museo inteso come «piazza culturale aperta», un luogo inclusivo e permeabile, pienamente integrato nel tessuto urbano e capace di offrire nuovi spazi di relazione, confronto e partecipazione attiva delle comunità.

A orientare il processo concorre anche un rinnovato sguardo alle origini della Gam, alla storia della sua nascita e alla genesi di un edificio concepito fin dall’inizio con una forte vocazione avanguardistica. Quello spirito sperimentale, che ha segnato l’identità del museo, viene oggi assunto come riferimento strategico per guidarne la trasformazione verso una nuova fase della sua storia.

Come in passato, l’ambizione è quella di proporre un museo inteso come laboratorio, capace di accogliere nuovi linguaggi artistici e di costruire modalità inedite di relazione con il pubblico. La riqualificazione punta così a raccogliere ed evolvere quell’eredità, trasformandola in una leva per il riposizionamento internazionale della Gam e per la costruzione di un’istituzione in grado di interpretare con visione di lungo periodo le sfide culturali della prossima generazione.

In questo quadro si inserisce il concorso internazionale di progettazione, articolato in due fasi e concepito per garantire trasparenza, qualità progettuale e pari condizioni di partecipazione. L’intera procedura si è svolta esclusivamente per via telematica attraverso la piattaforma concorsiarchibo.eu, assicurando un accesso uniforme ai candidati e un dialogo strutturato tra l’ente banditore e i partecipanti.

La prima fase, a svolgimento palese, è stata dedicata alla valutazione dei curricula, dei titoli e delle esperienze professionali, con l’obiettivo di selezionare i gruppi ammessi alla fase finale. La partecipazione è stata ampia e fortemente internazionale, con quarantanove raggruppamenti di architettura e ingegneria provenienti da numerosi paesi, a conferma dell’interesse suscitato da un intervento considerato strategico nel panorama museale europeo. La selezione è stata affidata a una commissione tecnica composta da Emanuela Carpani, Francesco Novelli e Cristina Becchio, chiamata a valutare la solidità delle candidature e la coerenza dei profili con gli obiettivi del bando.

Al termine della prima fase sono stati individuati cinque raggruppamenti, ammessi alla seconda fase del concorso, dedicata allo sviluppo delle proposte progettuali. Questa fase, svolta in forma completamente anonima, ha rappresentato il cuore del percorso concorsuale e ha richiesto ai finalisti la redazione di elaborati in grado di interpretare in modo innovativo la rigenerazione della galleria.

Le proposte sono state esaminate tenendo conto della qualità architettonica, del grado di innovazione e sostenibilità ambientale, della fattibilità tecnico economica e della coerenza con le esigenze funzionali e identitarie della Gam. Particolare attenzione è stata riservata alla capacità dei progetti di interpretare la vocazione contemporanea del museo e il suo ruolo all’interno del sistema museale cittadino.

La commissione giudicatrice della seconda fase, presieduta da Marco Gilli e composta da Chris Dercon, Marco Filippi, Francesca Torzo ed Esmeralda Valente, ha garantito un processo valutativo rigoroso e indipendente, fondato su competenze multidisciplinari e su una lettura attenta delle prospettive future dell’istituzione.

Al termine delle valutazioni è stata definita la graduatoria finale che individua il progetto vincitore. Al primo posto si è classificato il raggruppamento guidato da Mvrdv di Rotterdam con Balance architettura ed Ep&s gGroup, seguito dal team coordinato da Kengo Kuma & Associates Europe e, a seguire, dai gruppi guidati da Guillermo Vázquez Consuegra, Mario Cucinella Architects e Acpv Architects Di Antonio Citterio e Patricia Viel.

Il progetto vincitore sarà presentato al pubblico all’inizio del 2026, una volta completate le verifiche previste dalla normativa vigente, nel corso di un evento dedicato. Sarà il primo momento di restituzione della «visione progettuale selezionata» e dell’impianto strategico che guiderà le successive fasi di sviluppo, con l’obiettivo di coinvolgere stakeholder, comunità culturali e pubblico nazionale e internazionale in un percorso condiviso di trasformazione della Gam.

Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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