La politica torinese si muove per scongiurare la scelta dell’Amministrazione Lo Russo e del Comune di Torino che vorrebbero riservare il cavalcavia di corso Sommeiller esclusivamente al trasporto pubblico locale.
Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale, la capogruppo di Forza Italia Federica Scanderebech ha sollevato una questione molto sentita dagli automobilisti che transitano sul cavalcavia di corso Sommeiller, dove è presente una telecamera per il rispetto della corsia preferenziale, con una segnaletica che appare improvvisamente e poco chiara.
Dichiara la consigliera comunale azzurra: «L’ultima invenzione viabile dell’Amministrazione si trova sulla sommità del cavalcavia di corso Sommeiller, la corsia preferenziale più corta della città, ma anche la più confusionaria, con una segnaletica poco chiara che ne rende difficile l’individuazione. La presenza improvvisa della telecamera obbliga i conducenti a sterzare improvvisamente per il timore di essere sanzionati: come mai non si inizia per tempo e anticipatamente a rendere visibili le segnaletiche, riportando anche da quando sarà attiva la telecamera? La questione è già stata trattata dagli organi di stampa, che hanno raccolto le impressioni degli automobilisti di passaggio, che hanno aspramente criticato il collocamento della telecamera e della segnaletica, in quanto paiono messe lì in quel modo per sanzionare il più possibile, altrimenti sarebbero state posizionate all’inizio del cavalcavia».
Prosegue Scanderebech: «Torino sta diventando una città a ostacoli per chi ogni giorno si sposta per lavorare, portare i figli a scuola o semplicemente vivere. Il Comune sta demonizzando l’uso dell’automobile con una politica repressiva fatta di autovelox a ogni angolo, segnaletica confusa e sanzioni a raffica. Gli automobilisti non sanno più come muoversi senza il timore di ricevere una multa. Ogni incrocio diventa una fonte di panico, ogni nuovo cartello sembra essere piazzato solo per colpire chi non ha altra scelta che usare l’auto. E, intanto, le vere emergenze restano irrisolte. Torino è una città sporca, con marciapiedi e strade disseminati di deiezioni canine perché i controlli sono inesistenti. I muri e i portici sono coperti di scritte e vandalismi, mentre nessuno multa chi imbratta la città. Ogni sera diventa un’agonia per i cittadini e gli animali domestici a causa dei petardi abusivi, che esplodono in ogni quartiere senza che nessuno intervenga. Ma l’unico obiettivo del Comune sembra essere quello di fare cassa con i cittadini che lavorano».
«Bisogna smetterla – denuncia l’azzurra – di perseguitare gli automobilisti con telecamere e multe-trappola! Smetterla di trasformare Torino in una città del terrore, dove chi lavora è costretto a un percorso a ostacoli tra buche, strisce sbiadite e divieti incomprensibili! Un pieno su cinque viene sprecato per evitare buche e a causa di frenate brusche. Non tutti sanno che la telecamera non è ancora stata attivata come in altre zone della città, è assurdo che si posino telecamere, segnaletica orizzontale e verticale senza pensare alle conseguenze che potrebbero avere, senza un minimo di progettazione. Queste situazioni sono l’ennesima dimostrazione di come questa Amministrazione di centrosinistra pensi solo a fare cassa e sia veloce nel fare la manutenzione stradale solo in questi casi. In base ai dati forniti dall’assessora relativi ai sinistri, danni, collisioni, feriti e morti non viene giustificato in alcun modo la pericolosità dell’incrocio».
Anche Grazia Poggio Sartori, consigliera di Fratelli d’Italia nella Circoscrizione 1 Centro-Crocetta, denuncia: «Le immagini del cavalcaferrovia di corso Sommeiller sono a dir poco preoccupanti: l’estensione della corsia riservata ai mezzi pubblici all'intero tratto è pura follia. Il corso non riesce più a smaltire il traffico, che rimane bloccato in via Nizza e via Valperga, in attesa di poter accedere. Una situazione che, oltre a essere poco funzionale e assai pericolosa».
«Ho ascoltato con attenzione – continua la consigliera Poggio Sartori – il recente Consiglio Regionale aperto in cui la sinistra chiedeva a gran voce il rilancio del comparto automotive: è questo che intendevano? Perché si può parlare di massimi sistemi, di concorrenza dell’Asia, di scarsa competitività e di incentivi, ma se a ogni occasione si fa di tutto per mettere in croce gli automobilisti è tutto inutile. Quella di Torino, come per tutte le Amministrazioni a traino centrosinistra, è una crociata contro l’auto. Il tutto con buona pace dell’economia, dell’ambiente e della pazienza dei cittadini».