Erano in tanti ieri mattina davanti alla stazione di Brandizzo (Torino) per commemorare il primo anniversario della strage ferroviaria del 30 agosto 2023, in cui morirono cinque operai edili: Giuseppe Aversa, Kevin Laganà, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Sorvillo e Michael Zanera. E poi al successivo convegno, dal titolo ‘Brandizzo un anno dopo’ nella Sala Consiliare, e all’inaugurazione della mostra fotografica ‘Morire sui binari’, allestita nell’atrio del Palazzo Comunale, e poi, in serata, alla Santa Messa nella Chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo e alla fiaccolata in memoria delle vittime per le vie della città.
Alle celebrazioni, organizzate nell’ambito della prima edizione della ‘Settimana del Lavoro Sicuro’ promossa dall’associazione Sicurezza e Lavoro, c’erano i parenti delle cinque vittime, rappresentanti delle Istituzioni, dei sindacati, dell’Inail e dell’Ispettorato nazionale del Lavoro (Inl), oltre a tante cittadine e cittadini di Brandizzo e dei Comuni in cui vivevano i lavoratori travolti dal treno.
Tutti uniti in un’unica richiesta: sia fatta piena giustizia per i cinque operai travolti quella notte da un treno che sfrecciava ai 150 km/h, mentre effettuavano lavori di manutenzioni sui binari nei pressi della stazione ferroviaria del paese.
«È il momento del ricordo, del dolore – afferma il direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico, intervenendo alla commemorazione ufficiale davanti al monumento dedicato ai cinque operai – ma anche dell'impegno. Per questo, Sicurezza e Lavoro ha organizzato la Settimana del Lavoro Sicuro, in occasione dell'anniversario della strage ferroviaria di Brandizzo, insieme a Comune di Brandizzo, Città Metropolitana di Torino, Consiglio Regionale del Piemonte, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Inail, sindacati e familiari delle vittime. Per fare memoria, per non dimenticare questa assurda strage sul lavoro avvenuta a fine estate, ma anche per coltivare il seme della salute e della sicurezza sul lavoro».
«È una battaglia lunga, difficile – spiega – ma che vale la pena combattere se porta a salvare anche una sola vita, una sola famiglia». «Intanto – conclude il direttore – piangiamo cinque vite spezzate, cinque famiglie distrutte. E per loro, oltre a un'affettuosa vicinanza e alle tante iniziative messe in campo nella Settimana del Lavoro Sicuro, chiediamo innanzitutto giustizia, una giustizia rapida e piena, che non potrà restituire loro chi hanno perduto, ma che potrà forse alleviare le loro pene, facendo chiarezza su una vicenda ancora molto opaca».
«È una tragedia – dichiara la sindaca di Brandizzo, Monica Durante – che ha colpito al cuore la nostra città. Cinque morti, cinque innocenti che hanno avuto l'unica colpa di andare a lavorare». «Ogni operaio che ha perso la vita qui – continua la prima cittadina – poteva essere un nostro caro. É un nostro dovere ricordare le vittime per mantenere alta l’attenzione sulla tematiche della salute e della sicurezza sul lavoro e fare tutto quanto è in nostro potere affinché simili tragedie non accadano più».
Per Claudio Papa, del sindacato edile FenealUil, «gli infortuni sul lavoro continuano a essere un’emergenza nazionale e il settore delle costruzioni – come dimostra la strage ferroviaria di Brandizzo in cui sono morti cinque operai edili – è quello che paga il tributo più alto in termini di vite umane. Partecipando alla ‘Settimana del Lavoro Sicuro’ promossa da Sicurezza e Lavoro, alla quale abbiamo subito aderito convintamente, vogliamo non soltanto tributare un doveroso omaggio ai caduti di Brandizzo, ai cui parenti ci stringiamo con affetto, ma anche sensibilizzare l’opinione pubblica e la cittadinanza, a cominciare dai giovani, sull’importanza del rispetto delle normative riguardanti salute e sicurezza e della corretta applicazione dei contratti di lavoro».
«In edilizia – affermano Aniello Liguori e Carlo Rivellino della Filca Cisl – si continua a pagare un tributo di vite altissimo. In media, in Italia muore un lavoratore edile ogni due giorni: una scia di sangue inaccettabile. Per questo siamo impegnati a tutti i livelli per fare in modo che l’edilizia sia un settore più sicuro, moderno, dignitoso, sostenibile».
«Questo evento drammatico – dichiara Stefano Ponzuoli della Fillea – ha colpito in maniera importante ognuno di noi e come Fillea Cgil Torino e Piemonte, oltre al cordoglio per le vittime e i loro familiari, vogliamo ricordare i cinque operai con un progetto che coinvolga le nuove generazioni di lavoratrici e lavoratori». «Paulo Coelho – spiega – ama ripetere che ‘quando ci si sforza di diventare migliori, tutto migliora intorno a noi’. Noi abbiamo pensato di declinare questa aforisma, cercando di migliorare, partendo da quelli che saranno il nostro futuro: le studentesse e gli studenti delle scuole medie di Brandizzo, che saranno coinvolti nel progetto ‘A scuola di sicurezza’, che realizzeremo in collaborazione con l’associazione Sicurezza e Lavoro».
Infine, il segretario nazionale FenealUil Stefano Costa, rinnova «ancora una volta la richiesta di attivare un Protocollo sulle manutenzioni ferroviarie che stabilisca regole e procedure chiare e precise, anche per quanto riguarda i tempi e gli orari delle lavorazioni, e che limiti il ricorso ai subappalti» e chiede anche «investimenti nelle nuove tecnologie, indispensabili per evitare che accadono altre tragedie come quella di Brandizzo, che poteva e doveva essere evitata».