Chiuse le indagini sulla strage di Brandizzo del 30 agosto 2023, costata la vita a cinque operai edili, travolti da un treno nei pressi della stazione ferroviaria della cittadina del Torinese.
Sono 24 i soggetti indagati dalla Procura di Ivrea: 3 società – Rfi, Sigifer di Borgo Vercelli e Clf di Bologna – e 21 persone, a vario titolo accusate di omicidio colposo e disastro ferroviario.
I dipendenti della Sigifer Giuseppe Aversa, Kevin Laganà, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Sorvillo e Michael Zanera quella sera di quasi due anni fa sono stati travolti e uccisi mentre lavoravano sui binari nella stazione di Brandizzo, investiti da un treno in transito sulla linea Milano-Torino, in viaggio a 160 chilometri all'ora.
«Attendevamo da tempo la notizia della chiusura delle indagini sulla strage ferroviaria di Brandizzo – dichiara Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – e ci auguravamo, così come è stato, che arrivasse prima del prossimo anniversario della tragedia, che anche quest’anno commemoreremo con la ‘Settimana del Lavoro Sicuro’, insieme a Istituzioni e sindacati: era doveroso nei confronti dei familiari delle cinque vittime».
«Ci congratuliamo con la Procura di Ivrea – aggiunge Quirico – per aver svolto in tempi rapidi un lavoro di indagine sicuramente molto complesso, completato nonostante le note carenze di organico. Ora speriamo si celebri presto il processo, per il quale l’associazione Sicurezza e Lavoro intende costituirsi parte civile».
«Occorre fare chiarezza – conclude il direttore di Sicurezza e Lavoro – e intervenire sulle cause della strage: sui binari delle ferrovie italiane si è continuato a morire dopo il disastro di Brandizzo, come dimostrano i casi di Meina e di San Giorgio di Piano, senza che nulla sia cambiato per quanto riguarda le manutenzioni ferroviarie».
«Accogliamo con soddisfazione la notizia della chiusura delle indagini sui fatti di Brandizzo – dichiara Giuseppe Manta, segretario generale Fenealuil Piemonte – e siamo intenzionati a costituirci parte civile nel processo: è una vicenda incredibile, una strage inconcepibile con le tecnologie a disposizione. Chiediamo piena e rapida giustizia per i cinque operai edili travolti dal treno: è un dovere nei confronti dei familiari delle vittime e nei confronti di tutti quei lavoratori che ancora oggi continuano a operare in condizioni in cui non vengono garantite salute e sicurezza».
«La caduta dell’ipotesi di reato di omicidio volontario non fa venir meno la gravità di quanto accaduto nella strage di Brandizzo di quasi due anni anni fa dove persero la vita cinque operai. La chiusura delle indagini, con 24 indagati, rappresenta una prima tappa importante nella ricerca della verità per uno degli incidenti più gravi sul lavoro degli ultimi anni. Nell’elogiare il grande lavoro svolto dalla Procura di Ivrea, riteniamo importante arrivare nel più breve tempo possibile all’accertamento delle responsabilità» – commenta il segretario generale Cisl Piemonte, Luca Caretti.
«Inizia un percorso – afferma Caretti – che dovrà fare quindi piena luce e dare soprattutto giustizia ai familiari delle vittime e a tutto al mondo del lavoro che continua a pagare un prezzo ancora troppo alto in termini di vite umane. In attesa del processo, continua il nostro impegno e la nostra azione sindacale per garantire a tutti un lavoro sicuro e degno di un Paese civile».
«La Procura di Ivrea, nonostante le sue dimensioni e le difficoltà operative dovute ai cronici problemi di organico, ha fatto un lavoro che va apprezzato. Indagare le tre società coinvolte con i loro dirigenti principali vuol dire che si ipotizza che i processi decisionali dentro la catena dei subappalti non si diluiscono e hanno responsabilità su come si organizza il lavoro e su quali sono le conseguenze sulle condizioni di lavoro e sicurezza di chi opera dentro i subappalti» – sostiene Giorgio Airaudo, segretario generale Cgil Piemonte.