«Finché avrò l'onore di servire la mia città come assessore, nell'ufficio che mi è stato assegnato ci sarà la bandiera palestinese». A comunicarlo in un post sui suoi social, l'assessore ai Diritti della Città di Torino, Jacopo Rosatelli.
«In anni recenti - scrive - vita, libertà e autodeterminazione di un popolo intero non sono mai state così crudelmente, massicciamente e impunemente aggredite. Qualunque azione non-violenta simbolica o concreta sia in nostro potere, dobbiamo compierla per aumentare la pressione sulle autorità del mondo, a partire dal nostro governo, affinché esercitino il loro dovere di proteggere un popolo bestialmente oppresso e massacrato dal governo genocida di Netanyahu. A chi predica la cancellazione dell'identità stessa dei palestinesi, occorre contrapporre una riaffermazione corale di riconoscimento. È in gioco l'umanità intera».
Marco Fontana, segretario di Forza Italia a Torino lo attacca: «L'assessore può fare che cosa vuole a casa sua ma non negli Uffici pubblici che sono di tutti e non possono essere trasformati in una sede di partito. Al netto di questo, visto che conosciamo l'abitudine malsana di appendere vessilli sui terrazzi di Palazzo CIttà da parte del Pd e delle sinistra secondo i loro comodi, suggeriamo come Forza Italia all'assessore di tenere in ufficio una copia della Costituzione italiana così magari capirà che la proprietà privata non è un optional come vorrebbe con la delibera 'Vuoti a rendere' e poi una bella foto dei portici del centro dove grazie alla sua scarsa propensione nel risolvere i problemi dei cittadini abbiamo decine di clochard che purtroppo dormono perdendo qualsiasi dignità. Invece di guardare i problemi lontani, un amministratore locale farebbe bene a dare l'esempio e iniziare a risolvere quelli vicini».