Api Torino vede nero, crisi economica peggiore del Covid nel 2025

Per circa il 50% delle imprese i livelli di produzione, ordini e fatturato continueranno a contrarsi

15/12/2024
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Per l'industria «è la peggior crisi degli ultimi decenni, rischiamo di vedere scomparire interi comparti. Si tratta di una situazione peggiore rispetto all'epoca del Covid». Lo sostiene Fabrizio Cellino, presidente di Api Torino, l'associazione delle piccole e medie imprese private che conta circa 1.800 associati, commentando i dati dell'ultima analisi congiunturale dell'Ufficio Studi della stessa Api.

Le previsioni per il primo semestre 2025 indicano che per circa il 50% delle imprese i livelli di produzione, ordini e fatturato continueranno a contrarsi. I livelli di produzione - già esigui - sono attesi in calo per il 58,2% delle imprese. Il grado di fiducia degli imprenditori è ampiamente negativo, con un saldo ottimisti-pessimisti pari al -28,1%. Le filiere maggiormente esposte sono l'industria, con un saldo del -52,9%, la manifattura, -47,3%, le costruzioni, -37,5%. Ad oggi, solo il 31,9% delle imprese ha in programma nuovi investimenti. Per i prossimi mesi è atteso un «ulteriore e deciso aumento» fino al 37,2% delle imprese degli ammortizzatori sociali «Non è esagerato pensare che di fronte a dati di questo genere le prospettive dell'industria a Torino, e in particolare di quella manifatturiera, siano davvero ridotte ai minimi termini. Non siamo davanti ad una crisi congiunturale ma strutturale, della quale, tra l'altro, non si vede la fine».

Secondo il presidente di Api Torino, «accanto a progetti di medio-lungo termine servono interventi rapidi e decisi. Per l'automotive e la manifattura in particolare, serve un piano simile al Pnrr». Cellino elenca alcuni interventi da «mettere in cantiere subito: moratoria sugli interessi per gli investimenti già effettuati per adeguarsi al green deal, rifinanziamento dei contratti di sviluppo, misure per la ricapitalizzazione delle imprese, immediata forte riduzione del cuneo fiscale, modifica delle regole sugli ammortizzatori sociali».

E, inoltre, «misure per alleviare la pressione economica a cui sono sottoposte le imprese come la deducibilità totale degli interessi passivi per il conteggio dell'Irap e la concessione alle imprese che hanno realizzato investimenti dopo il Covid di un contributo per mitigare l'effetto negativo della crisi».

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