Una struttura sanitaria hi-tech che diventerà laboratorio di sperimentazione per testare tecnologie come esoscheletri, robot e sensori. Sarà questo il futuro dell'ospedale Bauregard di Aosta, secondo un protocollo di collaborazione tra l'Azienda Usl della Valle d'Aosta e il il Politecnico di Torino. Sono previsti alcuni interventi e sperimentazioni che avranno come centro operativo la struttura sanitaria sede, tra l'altro, dei reparti di geriatria.
Tra le prime soluzioni innovative che verranno testate figurano l'esoscheletro per la movimentazione sicura dei pazienti, progettato per ridurre il rischio di traumi muscolo-scheletrici per gli operatori, e un sistema robotico in grado di agganciare il letto del paziente e supportare il personale nelle operazioni di trasporto all'interno dell'ospedale. A queste tecnologie si affiancherà la realizzazione di una mappa intelligente basata su una rete di sensori distribuiti nei percorsi ospedalieri, che guiderà pazienti e visitatori verso la loro destinazione tramite sistemi di navigazione assistita.
«Anche grazie a questo protocollo potremo accelerare i processi di digitalizzazione, migliorare la sicurezza degli operatori e offrire servizi più moderni ed efficienti ai nostri cittadini», spiega Massimo Uberti, direttore generale dell'AUsl. In generale la collaborazione triennale consentirà di integrare nel sistema sanitario valdostano competenze avanzate, tecnologie emergenti e attività di studio e ricerca sviluppate dal Politecnico, con l'obiettivo di accelerare i processi di transizione digitale dell'Azienda Usl. Per l'assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Carlo Marzi, «la salute della nostra comunità passa anche attraverso le migliori collaborazioni possibili. Se questa collaborazione porta poi con sé innovazione e semplificazione è ancora maggiore il risultato per la nostra Valle».
La partnership con il Politecnico dovrà favorire anche la crescita delle competenze interne attraverso attività formative, tirocini, seminari e la partecipazione congiunta a progetti di ricerca nazionali e internazionali. Parallelamente, il primo studio di fattibilità analizzerà i bisogni della struttura, le infrastrutture informatiche esistenti e le tecnologie disponibili, definendo una pianificazione dettagliata per l'implementazione delle innovazioni individuate.
«Si tratta di un'occasione preziosa per trasferire competenze e soluzioni concrete al servizio della sanità», sottolinea il Prof. Massimo Ruo Roch del dipartimento di elettronica e telecomunicazioni del Politecnico di Torino, e responsabile scientifico della convenzione.
«Mettere la tecnologia al servizio delle persone, in particolare in un ambito delicato come quello sanitario, - aggiunge - è una delle sfide più importanti del nostro tempo. Questo progetto ci permette di lavorare insieme su obiettivi condivisi, con un impatto diretto sul territorio».