A Torino Pro Pal e Centri sociali infiammano lo sciopero generale

Ancora scontri e attacchi alla Polizia durante la manifestazione indetta da Cgil e Uil. Protagonisti in negativo ancora una volta i Pro Palestina e i Centri sociali. Dura condanna di Forza Italia e Fratelli d’Italia

Carlo Santori 30/11/2024
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Anche a Torino si è svolto lo sciopero generale contro le politiche del Governo, indetto dalle sigle sindacali Cgil e Uil: secondo gli organizzatori, sono state ventimila le persone che hanno sfilato in corteo nel capoluogo piemontese.

Diversi i temi portati in piazza: dalla precarietà diffusa alle liste d'attesa della sanità, dall'inflazione che erode gli stipendi ai tagli alla spesa. Le delegazioni sindacali sono arrivate da tutta la regione con una cinquantina di pullman. Secondo i primi dati, l'adesione allo sciopero in aziende e fabbriche piemontesi è stata alta.

Non sono mancati però i momenti di tensione: vicino alla stazione di Porta Nuova i manifestanti hanno dato alle fiamme cartelli con le foto della premier Meloni e dei ministri Salvini e Crosetto.

Dopo il corteo, i manifestanti hanno provato a sfondare il cordone della Polizia proprio davanti a Porta Nuova, poi la protesta si è spostato nella stazione di Porta Susa, dove è stato occupato un binario. Lo sciopero, di carattere generale, ha previsto lo stop dei dipendenti del settore pubblico e privato.

Uova con vernice rossa e fumogeni sono stati invece lanciati contro le Forze dell'ordine schierate davanti alla Prefettura di Torino, in piazza Castello, dal lato opposto dove era appena terminato il corteo dei sindacati per lo sciopero generale. A lanciare gli oggetti, tra cui anche torce da segnalazione, sono stati gli studenti dello spezzone Pro Palestina, alcune centinaia, che hanno chiamato a un nuovo raduno per il prossimo 13 dicembre.

«Smettiamola di parlare di studenti Pro Palestina e chiamiamo le cose con il loro nome. A Torino stiamo da tempo assistendo a una deriva estremista ed eversiva di sinistra. Il salto di qualità delle proteste è palese e non a caso arriva dopo il tentativo di legalizzare Askatasuna da parte del Comune di Torino. Questi soggetti non devono più ricevere sponde dalle forze politiche, di nessun tipo. La mia solidarietà alle Forze dell'ordine, che ancora una volta hanno subito attacchi e violenze dai manifestanti». lo dichiara il senatore e vice capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, Roberto Rosso, vicesegretario azzurro in Piemonte.

«Da Torino arrivano le solite cartoline fatte di violenza e disordini. Gli antagonisti, da perfetti burattini, dimostrano di seguire alla lettera gli incitamenti alla rivolta sociale lanciati nelle scorse settimane dal segretario generale della Cgil Landini e si scagliano contro le forze dell'ordine, bruciando foto della presidente Meloni e di alcuni ministri». Chiosa così Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.

«Ancora una volta – prosegue – la nostra città vive scene di periodi bui che speravamo tutti fossero dimenticati. Alle donne e agli uomini in divisa, oltre che agli esponenti di Governo, rivolgiamo la massima vicinanza, ricordando che Fratelli d'Italia sarà sempre al fianco di chi rischia la propria incolumità per contrastare chi invece per mestiere si diverte a mettere a ferro e fuoco una città».

«Ferma condanna» da parte di Matteo Salvini per le violenze di Torino, che hanno causato problemi anche alle Forze dell'ordine. La Lega chiede di identificare i colpevoli: «Non sono manifestanti, ma delinquenti, e i delinquenti meritano la galera» chiarisce Salvini. Così una nota della Lega.

«Pugni, calci, uova, torce di segnalazione, aste di bandiere e fumogeni scagliati contro le Forze dell’ordine dai Pro Pal che, già in mattinata, avevano preso parte al corteo dei sindacati per lo sciopero generale. Tutto ciò è semplicemente intollerabile, la misura è colma. Ho sempre massimo rispetto per gli scioperi e per il dissenso democratico, ma qui siamo di fronte a uno sciopero generale permeato dall’odio e dall’antisemitismo, ridotto alla solita guerriglia antagonista e alla lotta armata tanto cara ai centri sociali». A sostenerlo Paola Ambrogio, senatrice di Fratelli d’Italia.

«Penso – continua la Ambrogio – che gli stessi sindacati dovrebbero condannare l’accaduto e prendere le distanze da certe dinamiche, ma il fatto che i Centri sociali, ora travestiti da Pro Pal, abbiano sfilato per ore al loro fianco senza che nessuno battesse ciglio, mi porta a dire che, con ogni probabilità, ciò non avverrà. È un grande peccato che il lavoro e i lavoratori vengano immolati dalla sinistra sull’altare della strumentalizzazione politica. Tutto viene fatto contro il Governo e contro la premier Meloni: della sostanza e dei temi sociali manco l’ombra».

 

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