Una catena umana alla quale hanno preso parte i lettori più affezionati ha contribuito a completare ieri a Torino il trasloco della storica libreria Luxemburg, che lascia la sede di via Accademia delle Scienze per trasferirsi da lunedì nella poco lontana Galleria Subalpina, dove aprirà anche una caffetteria.
«La vecchia e la nuova sede - sottolineano i proprietari Antonio Pittarelli e Gigi Raiola - distano una cinquantina di passi. Noi abbiamo lasciato qualche centinaio di libri nella sede storica per creare questa catena di persone che ha realizzato il passamano. Aprire le scatole, mettere i libri a scaffale e riordinarli è sempre un piacere: abbiamo voluto dare questa gioia agli abitanti della zona e ai lettori che frequentano la nostra libreria».
La Luxemburg, nata nel 1872 con il nome di Libreria Beuf, da piccola bottega nella Torino post-unitaria, è diventata un punto di riferimento imprescindibile per gli amanti della lettura, della cultura e dell'arte. I suoi spazi hanno ospitato scrittori come Amos Oz, David Grossman, Abraham Yehoshua, Eshkol Nevo, Primo Levi, Philip Roth, Emmanuel Carrere. E fra le sue sale è nato il Fuori, il primo movimento italiano di lotta per i diritti degli omosessuali, fondato nel 1971 dall'allora proprietario della Luxemburg, Angelo Pezzana. Nella libreria si possono trovare volumi oltre che in italiano anche in inglese, francese, spagnolo, tedesco, portoghese e russo. Da più di vent'anni inoltre ha realizzato una delle edicole internazionali più fornite d'Italia, diventando il punto di riferimento torinese per i lettori di magazine e stampa estera.
La nuova sede è nata dall'unione di tre unità immobiliari. Gli iconici arredi di legno della sede storica sono stati restaurati e riposizionati. La caffetteria sarà dotata di un banco centrale che, come l'isola di una cucina domestica, è stato progettato per non creare barriere tra avventori e operatori.