Alluvione ad Albenga, danni per 25 milioni di euro e aziende agricole in ginocchio

Una tempesta d'acqua importante che ha colpito duramente le realtà economiche della Piana

GDG 12/09/2024
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La Piana di Albenga, una delle realtà agricole più importanti della regione, è in ginocchio. Il nubifragio che ha colpito il territorio nella notte tra il 4 e 5 settembre ha lasciato il segno:  il letto dei rii e canali si è alzato più di mezzo metro.

«Una quantità di fango e pietre che si sono accumulate in molti dei corsi d’acqua è ingente e determina un grave rischio, in particolare per le nostre aziende agricole, qualora si verificasse un’altra ondata di maltempo, anche di intensità minore a quella che ci ha colpito nei giorni scorsi», sottolinea preoccupato il sindaco Riccardo Tomatis che ha chiesto aiuto al prefetto Carlo De Rogatis affinché possa invitare l’Esercito ad intervenire. «Il Comune non ha la possibilità di effettuare operazioni di bonifica così importanti e velocemente su tutta la rete. Come avvenuto nel 2014, anche in questo caso, l’arrivo dell’Esercito sarebbe indispensabile per ripristinare rapidamente lo scorrimento dell’acqua nei rii principali della nostra città».

Intanto continua la conta dei danni che ammonterebbero ad oltre 25 milioni di euro i danni. A preoccupare sono quelle 150 aziende che hanno avuto allagamenti e perso tutto, ma nelle ore successive le esondazioni anche altre hanno denunciato situazioni critiche. Sono quegli agricoltori che nonostante non abbiano avuto subito fenomeni visibili, dopo giorni hanno constatato che i grandi quantitativi di pioggia caduta hanno causato problemi irreparabili: «Ci segnalano danni alle loro coltivazioni che sono praticamente annegate», spiega il sindaco Riccardo Tomatis. Sarebbero mille in tutto dunque le aziende colpite dal maltempo dell'allerta arancione del 5 settembre.

«Il Comune di Albenga da solo non può affrontare la situazione: il tavolo verde ha condiviso i passaggi e il percorso per la richiesta di stato di calamità naturale, ottenere risarcimenti immediati e avere per le aziende la possibilità di riprendersi. Il rischio - spiega Tomatis - è che questa realtà agricola sparirà. Il mio è un appello - continua il sindaco - chi ha possibilità di intervenire lo faccia, altrimenti perdiamo una realtà che è un grosso traino economico, occupazionale e di servizi per tutto il territorio».

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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