«Non è solo un insieme di regole, ma è una vera e propria dichiarazione etica, che pone al centro la persona – nel suo valore biologico, spirituale e relazionale - e sancisce i doveri fondamentali del professionista nei confronti della salute individuale e collettiva». È questo il messaggio lanciato da Antonio Cerchiaro, presidente dell’Ordine delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (Ordine Tsrm e Pstrp) di Genova, Imperia e Savona, alla vigilia della presentazione dei nuovi codici deontologici di 16 delle professioni, afferenti all’Ordine, che verranno presentati a Genova domani, sabato 12 aprile a Palazzo della Meridiana. Una svolta epocale per circa 5 mila professionisti delle province di Genova, Imperia e Savona. Le nuove norme di comportamento sono state approvate dal Consiglio nazionale della Federazione nazionale TSRM e PSTRP, a Ferrara lo scorso 31 gennaio, dopo essere state oggetto di una consultazione pubblica, che ha raccolto notevoli e interessanti contributi provenienti dalla società civile e dagli stessi operatori sanitari. Si tratta del risultato di una attività di revisione durata quattro anni, condotta da un gruppo di lavoro a cui hanno partecipato oltre quarantacinque esperti.
«Il processo di revisione è nato dall’esigenza di adeguare le precedenti norme di comportamento al nuovo assetto normativo previsto grazie alla la legge 3 del 2018 - che ha avuto il compito di riordinare le professioni sanitarie - la legge 24 del 2017, - il cui compito è stato di rafforzare il concetto di responsabilità professionale e sicurezza delle cure» ha dichiarato Cerchiaro.
Ecco i relatori: Massimo Burgio, tecnico sanitario di radiologia medica, i legali Marco Croce e Fabrizio Mastro, ma anche Daniele Rodriguez, professore ordinario di Medicina Legale all’Università di Padova e il bioeticista don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute, della Conferenza Episcopale Italiana (CEI).
Le principali novità presenti all’interno delle nuove norme riguardano temi di attualità: dalla sanità digitale all'intelligenza artificiale, la sicurezza delle cure, la donazione di organi e tessuti, il tema delle missioni umanitarie. All'interno anche un articolo dedicato alla medicina di genere e un altro sull'equo compenso, in conformità alla legge n.49 del 2023.
Con la revisione è stato previsto un documento costituito da due sezioni. La prima parte racchiude quarantotto articoli, comuni a tutte le professioni, identificati come principi fondamentali, ispirati a 10 parole chiave: persona, responsabilità, salute, relazione, informazione, consenso, multiprofessionalità, competenza, riservatezza ed equità.
La seconda parte è dedicata alle regole comportamentali specifiche per ogni professione, con articoli che trattano temi cruciali come: il decoro personale, l’equo compenso, la sicurezza delle cure, la medicina di genere, la sanità digitale, la telemedicina, le missioni umanitarie, i rapporti con l’Ordine e con le istituzioni, e sanzioni disciplinari.
«Questo lavoro non si conclude – sottolinea Cerchiaro – perché un Codice deontologico, per sua natura, è un documento dinamico: va aggiornato, rivisto, calibrato costantemente alla luce dell’evoluzione della società, delle tecnologie, della scienza e del contesto sanitario». Anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in sede di approvazione, ha manifestato apprezzamento per la revisione dei Codici deontologici, definendoli “frutto del dialogo aperto e della partecipazione attiva di professionisti, enti e cittadini, testimonia un approccio moderno e inclusivo alla definizione delle responsabilità e dei diritti di chi opera nel settore sanitario. È un contributo prezioso”. L’evento è patrocinato dalla Regione Liguria e dal Comune di Genova.