Città della Salute, trapiantato fegato su bimba di 8 mesi

La bimba, a luglio dello scorso anno, era stata sottoposta nell'ospedale infantile Regina Margherita a una prima operazione

Anna Bosco 26/01/2025
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«Ancora una volta la nostra Azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute di  Torino è riuscita a dare una risposta efficace ad un così grave problema di salute di una piccola paziente grazie ad un trapianto di rara difficoltà». È quanto dichiarano Beatrice Borghese, direttore generale facente funzioni della struttura, ed Emanuele Ciotti, direttore sanitario, in merito al caso della bimba di 8 mesi salvata con un trapianto di fegato di un piccino di 5 mesi.

La bimba, a luglio dello scorso anno, era stata sottoposta nell'ospedale infantile Regina Margherita a una prima operazione a intento riparativo di porto-entero-anastomosi secondo Kasai.

«Come purtroppo accade in circa un terzo dei casi dopo questo tipo di intervento - spiegano dalla Città della Salute - il flusso della bile dal fegato verso l'intestino non è ripreso ed il fegato della bambina è andato inesorabilmente incontro all'evoluzione in cirrosi epatica. Rapida è stata la comparsa di scompenso epatico, con sviluppo di versamento di liquido ascitico in addome e di stato di ittero severo».

La piccina è stata quindi inserita nella lista di attesa pediatrica per un trapianto epatico, ma la ricerca di un donatore compatibile non ha dato esito per sei settimane. A quel punto il papà si è detto disponibile a sottoporsi a un prelievo di una parte del proprio fegato: le valutazioni hanno dato esito favorevole e l'intervento è stato programmato per la metà di gennaio. Ma a meno di 72 anni dall'entrata in sala operatoria il Centro nazionale trapianti ha segnalato al Centro piemontese (diretto da Federico Genzano) la presenza di un donatore compatibile. Renato Romagnoli, Direttore del dipartimento trapianti e del Centro trapianto Fegato adulto e pediatrico delle Molinette, ha accettato la proposta, nonostante le difficoltà, anche a causa delle gravi condizioni della bimba. Il prelievo del fegato del piccolissimo donatore è stato eseguito da Paolo Strignano. Il complesso intervento chirurgico sulla piccina (il numero 4.200 nella storia del Centro torinese) è stato svolto da Romagnoli e dalla sua équipe, coadiuvata da Angelo Panio e dai colleghi di Anestesia e Rianimazione 2.

L'operazione è durata 11 ore «ed è tecnicamente riuscita», comunicano dalla Città della Salute. Il fegato trapiantato ha ripreso immediatamente la sua funzione e la paziente è stata risvegliata ed estubata. La regressione dell'importante stato di ittero è stata rapidissima e la bimba è stata trasferita nel reparto di gastroenterologia dell'ospedale infantile Regina Margherita per un periodo di riabilitazione. 

«La Sanità piemontese si conferma un punto di riferimento di eccellenza per la sanità italiana, soprattutto nel campo dei trapianti. Un grande applauso ai nostri professionisti ed ai genitori del piccolo donatore che, con un grande gesto, hanno permesso di salvare la vita della piccola paziente» ha dichiarato Federico Riboldi, assessore regionale alla sanità in Piemonte

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