Torino vuole diventare sempre più «Green»

Grazie ai fondi stanziati per il Pnrr, la città eviterà l’emissione di 110mila tonnellate di Co2 all’anno

Eliana Puccio 05/07/2025
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Torino cambierà volto grazie ai fondi che riceverà nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Anche per quanto riguarda l’ambiente, come viene ribadito da due anni dalla campagna promozionale ‘Torino cambia. Il Piano va veloce’, che ora viene ulteriormente articolata.

Con manifesti, maxi affissioni e totem, l’Amministrazione sta già raccontando da tempo alla cittadinanza i grandi cambiamenti urbani che coinvolgono il capoluogo piemontese, non solo per quanto riguarda gli spazi urbani, ma anche per gli aspetti relativi alla transizione ecologica e ambientale, per una città sempre più ‘verde’.

Si tratta di azioni diffuse di rigenerazione urbana, efficientamento energetico e riqualificazione di scuole, biblioteche, residenze pubbliche, impianti sportivi, mercati, piazze e strade, che ora vengono però raccontati anche in una chiave di sostenibilità.

È nata infatti la nuova campagna «Torino Green», realizzata dal Gabinetto del sindaco Stefano Lo Russo, in collaborazione con il Politecnico di Torino ed Est@energycenter, che si propone di analizzare le azioni intraprese e il loro impatto, con dati scientifici e accessibili, quantificando quanto ciascuno di loro incida in termini di minori emissioni di gas climalteranti e inquinanti atmosferici.

«Con ‘Torino Green’ – dichiara il primo cittadino torinese – vogliamo raccontare che le trasformazioni in corso non solo migliorano la qualità della vita di chi abita, studia e lavora in città, ma generano anche benefici ambientali concreti e duraturi. Abbiamo voluto misurare questi impatti con precisione e lo abbiamo fatto insieme al Politecnico di Torino, perché crediamo in politiche fondate su dati solidi e trasparenti».

«E i dati – spiega Lo Russo – ci confermano che i progetti che abbiamo messo in campo come Amministrazione hanno un rilevante valore ambientale. Si tratta di miglioramenti strutturali, di esternalità positive che vanno ben oltre il singolo intervento, contribuendo in modo reale al contrasto del cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico. Torino affronta la sfida delle transizioni con responsabilità e visione, nel solco del suo ruolo di capitale europea dell’innovazione. Da qui nasce anche l’esigenza di divulgare questi dati in modo chiaro e accessibile, per rendere tutte e tutti autenticamente consapevoli e quindi protagonisti attivi di questo cambiamento».

Il lavoro ha preso in esame un ampio database di circa mille interventi avviati in città con risorse europee del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, fondi della programmazione comunitaria ordinaria e risorse derivanti da co-finanziamento pubblico e privato, partendo da un’analisi sistematica delle azioni intraprese.

Grazie a modelli di calcolo specifici, realizzati dagli esperti del Politecnico di Torino, è stato possibile stimare l’impatto ambientale di ogni intervento, misurando risparmi energetici, riduzioni di emissioni di Co2 e inquinanti atmosferici e conseguenti benefici per la vivibilità urbana.

Viene utilizzato un approccio scientifico per misurare l’efficacia delle politiche di decarbonizzazione e riduzione dell’inquinamento atmosferico da parte della Città. Il progetto, caratterizzato da un approccio interdisciplinare su molteplici ambiti di intervento (come efficienza energetica degli edifici, trasporti e verde urbano), ha visto coinvolti nella varie fasi oltre dieci ricercatrici e ricercatori di tre diversi dipartimenti del Politecnico (Diati, Denerg e Dad).

«I temi della sostenibilità sono al centro delle azioni e delle competenze del Politecnico. A livello internazionale siamo tra i primi venti classificati (su quasi 1.500 atenei) nel prestigioso ‘Green Metric World Univerisity Ranking’ che valuta le azioni messe in campo sul tema dello sviluppo sostenibile, analizzando ambiti molto diversificati che vanno dalle infrastrutture dell’ateneo alle azioni sui consumi e sulle scelte energetiche» – dichiara il rettore del Politecnico, Stefano Corgnati.

«Valutare gli impatti scientifici che le grandi trasformazioni hanno sulla società – afferma Corgnati – è una delle nostre mission. Abbiamo così sviluppato questa collaborazione con la Città di Torino per fornire dati concreti che possano rendere più chiari e immediati i tanti interventi realizzati nell’ambito della trasformazione urbana in corso, attraverso l’utilizzo di fondi Pnrr e della programmazione comunitaria ordinaria. È un esempio di collaborazione virtuosa tra università e città, che mette la conoscenza al servizio della collettività».

Sono stati ad esempio quantificati i benefici relativi a: 50,79 chilometri in più di piste ciclabili entro il 2026; 31.700 nuovi alberi piantati tra il 2022 e il 2025; 18 impianti sportivi riqualificati tra il 2023 e il 2026; 19 biblioteche rimesse a nuovo tra il 2023 e il 2026; 318 nuovi autobus elettrici entro il 2026 (cui andrà ad aggiungersi la realizzazione della Linea 2 della metropolitana, che consentirà di ridurre in modo significativo l’uso dell’auto privata e le conseguenti emissioni).

Grazie al lavoro congiunto tra Città di Torino e Politecnico è stato stimato che i progetti attualmente in corso produrranno una riduzione di emissioni climalteranti di oltre 110mila tonnellate di Co2 all’anno, equivalenti alla capacità di assorbimento di circa 600mila alberi di alto fusto.

In termini di inquinanti atmosferici, le stesse azioni producono una riduzione di circa 200mila kg/anno di Nox, di 38mila kg/anno di Pm10 e di 13.500 Kg/anno di Pm2,5, che corrispondono alle emissioni di circa 150mila autoveicoli diesel.

Nei giorni scorsi hanno fatto la loro comparsa in città i primi manifesti con immagini che richiamano gli interventi trattati, alcuni dei numeri più significativi e un Qr code che rimanda al sito web dedicato ai progetti in corso: www.torinocambia.it.

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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