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Un "Orto della Bibbia" sul lago d'Orta?

 L’idea nacque sul lago d’Orta 13 anni fa, quando fu realizzato il primo in Italia

17/12/2024
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 L’idea nacque sul lago d’Orta 13 anni fa. Correva l’anno 2011  e grazie alla fantasia di una biologa italo-svizzera nasceva sul lago d’Orta il primo “Orto della Bibbia” d’Italia; una novità che univa in una sola liaison il piacere di riscoprire frutti e piante antiche attraverso i molti versetti contenuti nel Libro Sacro.

Tutto fu possibile grazie a un progetto Interreg Italia-Svizzera’ finanziato dall’Unione Europea. Già il titolo era accattivante: “Biodiversità, salviamola mangiandola” e fu subito una scommessa con undici pro loco, vari comuni e associazioni che si unirono per trasformare l’idea in un grande progetto.

A studiare, firmare e realizzare la  proposta fu la scrittrice e biologa novarese Marilena Roversi Flury dando così vita a momenti di riflessione, approfondimenti didattici e di conoscenza su come salvare piante e frutti rari; riscoprendoli e mangiandoli, anche. Nacque lo studio di come catalogare e poi coltivare fiori e ortaggi di varietà antiche, non certo reperibili sui banchi della grande distribuzione, ma coltivandoli anche in casa, se non in spazi appositi come gli orti abbandonati. L’elenco dei prodotti costituisce una ricerca interessante che ci porta a scoprire i versetti della Bibbia in cui tutte le specie sono citati.

Finito il progetto (nel 2013) e chiuso il Consorzio pro loco, degli 11 giardini realizzati sul lago d’Orta dedicati a temi diversi, nel Cusio ne rimangono oggi solo alcuni: a Legro di Orta, ad Arola, a Coiromonte e ad Omegna all’Oasi della vita di Pro Senectute che vale la pena visitare.

Ora, la nuova proposta che viene presentata oggi sempre dalla scrittrice-biologa.

«Realizzare un Giardino della Bibbia – dice – richiede la creazione di un piccolo giardino o di un parco dedicato alle piante più antiche, quelle citate nel Libro Sacro, allo scopo di far conoscere le caratteristiche, gli utilizzi, le curiosità legate al mondo delle piante di migliaia di anni or sono».

«Se volessimo – continua – farne uno completo bisognerebbe avere ampi terreni e disporre di capitali adeguati, ma si possono progettare anche un parco didattico molto più limitato e comunque interessante. E si può anche scegliere qualche pianta da coltivare sul balcone di casa».

Ne è nato quindi un vademecum di oltre 100 pagine che contiene informazioni dettagliate con l’elenco delle 120 piante citate nel Libro Sacro. La pubblicazione non è purtroppo in vendita nelle librerie, ma si trova al link www.marilenaroversi.com o su Amazon.

Un “Giardino della Bibbia” può essere visto come una sorta di “museo all’aperto” ma anche come luogo in cui impartire lezioni di storia o di botanica o di religione. Infatti, con l’espressione “piante citate nella Bibbia” si intendono piante che crescono nel Medio Oriente – ma in buona parte anche alle nostre latitudini – e che sono citate in uno o più versetti della Bibbia, cui possono venir associati oggetti di uso antico in Palestina, riprodotti fedelmente in dimensioni reali o in miniatura. Di conseguenza si parla di piante e oggetti molto antichi, testimoni della storia del passato. In totale si ritiene che nella Bibbia vengano citate da 80 a 130 piante, che possono venir raggruppate richiamando la topografia della Palestina di allora (gli attuali Giordania, Israele e Palestina) di un territorio, cioè, che nel passaggio da nord a sud offre zone umide, terreni coltivati, zone costiere ed aree sempre più asciutte e desertiche. In parte le conosciamo anche alle nostre latitudini, molte sono ignote , ma tutte, per la loro storia e le loro caratteristiche, interessanti e sorprendenti.

Intanto, su richiesta di enti, associazioni, parrocchie si potranno organizzare incontri e conferenze per saperne di più. Basterà inviare una mail all’indirizzo giallo50@gmail.com 



 
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