La Regione Piemonte e la Consulta per i Beni Culturali Ecclesiastici del Piemonte e della Valle d'Aosta nel quadro dell’Accordo 2024-2026 “Beni Culturali, Comunità patrimoniali e Territorio”, in continuità con quanto realizzato nel periodo 2018-2023 sugli standard minimi di qualità dei musei di interesse religioso, hanno deciso di proseguire il percorso laboratoriale con l’obiettivo specifico di arrivare alla restituzione della Carta della Qualità dei Servizi, un’iniziativa volta a definire standard di qualità per Musei, Archivi e Biblioteche ecclesiastici (MAB), per la valorizzazione del patrimonio ecclesiastico piemontese e valdostano e garantendo una maggiore accessibilità, trasparenza e partecipazione delle comunità.
È stato sviluppato ad oggi un percorso condiviso tra la Consulta e la Regione per quanto riguarda la metodologia e le fasi di sviluppo, che vedranno momenti di analisi delle migliori esperienze, a partire dall’esperienza del Triveneto, e la proposta di una scheda che verrà presentata ai referenti MAB nella primavera di quest’anno con momenti condivisi e laboratoriali. Si avvierà poi la fase di compilazione, a cui si affiancherà un supporto continuo, con la successiva validazione della scheda, per poi iniziare alla fine di quest’anno a rendere pubbliche le schede e lanciare una campagna informativa.
L'iniziativa risponde alla necessità di dotare gli istituti culturali di un quadro di riferimento chiaro e condiviso, che permetta agli utenti di conoscere i servizi offerti, i loro standard e le modalità di accesso. La Carta costituirà un "patto" con il pubblico, garantendo trasparenza nelle prestazioni erogate e la possibilità di fornire riscontri e segnalazioni per il miglioramento continuo.
Un impegno per il futuro. L'adozione della Carta della Qualità dei Servizi segna un passo decisivo per la crescita del settore culturale ecclesiastico in Piemonte e Valle d’Aosta, il progetto mira a rafforzare il ruolo degli istituti culturale ecclesiastici – musei archivi e biblioteche - come luoghi strategici per la valorizzazione del patrimonio e l'inclusione delle comunità locali. Le novità consistono nella volontà di creare un percorso integrato tra gli enti MAB, unitamente al coinvolgere le associazioni di volontariato culturale e allargare il progetto oltre al territorio regionale piemontese anche a quello della Valle D’Aosta. L’iniziativa si inserisce all’interno della più ampia cornice generata dal progetto dell’Ufficio Nazionale Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana Comunità educanti, dove il MAB piemontese è protagonista e partecipe allo stesso tempo promuovendo una società sempre più solidale, inclusiva e accogliente.
L'assessore regionale alla Cultura, Turismo, Sport della Regione Piemonte Marina Chiarelli, in riferimento all’accordo triennale così dichiara "La Regione Piemonte ha deciso di investire in progettualità e risorse finanziarie per un milione e 200mila euro su questo modello innovativo nel panorama nazionale. Attraverso il coordinamento e il finanziamento degli interventi e delle attività delle biblioteche, degli archivi e dei musei ecclesiastici, si contribuirà al rafforzamento del ruolo che il patrimonio culturale riveste per le comunità di riferimento, riconoscendone le caratteristiche di elemento identitario per lo sviluppo del territorio. Nel Programma Triennale della Cultura si evidenzia infatti che tali realtà rappresentano anche un fattore di crescita economica e sociale, quali significativo presidio del welfare culturale”.
«L’esperienza di lavoro che da anni la Conferenza Episcopale Piemontese promuove attraverso la Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici – sottolinea il Vescovo, Mons. Derio Olivero, delegato della Conferenza Episcopale Piemontese per i Beni Culturali Ecclesiastici - trova reale applicazione negli Accordi che ormai da 7 anni sono stipulati con la Regione Piemonte. A livello nazionale il percorso che stiamo attivando sulla carta di qualità dei servizi è osservato come un laboratorio di sperimentazione di rinnovate strategie per la gestione e la valorizzazione del patrimonio culturale ospitato nei nostri musei, archivi e biblioteche”
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