La ricetta di Canelli per rendere belle città e territorio

Il sindaco racconta dei suoi quattro punti chiave: formazione, dialogo tra istituzioni; minore tassazione e più attenzione verso le aziende dell'estero

Paolo Usellini 18/07/2024
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Sindaco Canelli

Le città capoluogo di Provincia sono l’ossatura del sistema economico e sociale italiano. Qui si concentrano servizi, attività e infrastrutture di cui beneficiano comunità territoriali più ampie.

Ne è certo Alessandro Canelli, sindaco di Novara e delegato Anci (associazione nazionale comuni italiani) economia e finanze. 

Nel corso degli anni, i Comuni capoluogo hanno ricevuto una crescente domanda di supporto anche da parte dei Comuni limitrofi e ricadenti nelle aree funzionali, con i quali si sono moltiplicate esperienze di sinergia per l’erogazione di servizi e l’attuazione di investimenti. <<Dal 2020, Anci - spiega Canelli - è impegnata nell’attuazione del Progetto MediAree che, nell’ambito del Programma Operativo Complementare al Pon Governance, con la regia del Dipartimento della Funzione pubblica, si pone l’obiettivo di rafforzare le capacità delle Città Medie nella governance e nella pianificazione strategica di area vasta>>.

E proprio in questo contesto, il primo cittadino novarese è intervenuto in un momento di confronto pubblico tra colleghi, esponenti del Governo, attori dell’economia ed esperti sul ruolo dei Comuni capoluogo nelle Regioni del Centro nord nella costruzione di politiche di sviluppo per il Paese. Canelli ha ribadito i quattro punti fondamentali, sui quali si sta muovendo anche per Novara: formazione (ed educazione), interlocuzione con e tra le istituzioni; tassazione e livello di investimento verso le aziende che provengono dall'estero e vogliono insediarsi in Italia. Nel dettaglio: <<il tema della formazione - chiarisce - è di essenziale importanza. Non solo perchè investire sui giovani significa guardare al futuro. Ma anche, e soprattutto, perchè oggi mettere tutte le energie possibili su questo tema permetterà di vedere rivitalizzate le nostre città>>. Praticamente ciò che è accaduto recentemente nel capoluogo novarese: <<abbiamo un distretto della moda di rilievo - aggiunge Canelli - presenti aziende da Gucci a Versace, che si occupano prevalentemente di prototipi. Abbiamo quindi lanciato l'idea di realizzare una scuola dedicata: all'inizio abbiamo trovato qualche difficoltà (tra le proprietà vi era la paura di vedersi portar via gli uni gli altri i prototipisti più bravi); poi, però, è maturata in ciascuno la volontà di fare rete e dare l'opportunità ai ragazzi di frequentare i progetti dell'alternanza scuola - lavoro all'interno della propria azienda. Fino ad arrivare ad avere, oggi, una scuola di prototipia unica in Italia. Ecco, così convinciamo le aziende a rimanere sul nostro territorio>>. Tutto ciò è impossibile senza dialogo. <<Che deve essere favorito - spiega ancora Canelli - sia tra istituzioni sia tra privati. Con un occhio attento alla burocrazia, spesso gran deterrente per gli investitori. Occorre andare oltre, sburocraticizzare il sistema. Altrimenti non si diventa appetibili>>. E sempre su questa linea d'onda Canelli chiede al Governo centrale una <<minore tassazione>> sia per le aziende che per i privati cittadini. 

C'è poi il tema dell'appetibilità delle terre novaresi nei confronti delle aziende estere che vogliono venire ad investire in Italia: <<Non sono - è certo il sindaco - dobbiamo favorirle. Ma anche condividere con loro un processo di crescita, inserendole in un piano strategico volto ad accoglierle, sostenerle con conseguenti posti di lavoro che si vanno a creare. Perchè è solo creando tutte le condizioni che si può davvero far crescere l'economia ed aumentare i posti di lavoro>>. Facendo sistema tra le grandi città <<come nel nostro caso sono quelle del Piemonte nord orientale. La competitività tra territori si fa cosi: e io riesco ad essere competitivo solo se sono capace di creare le condizioni giuste. Allora si attrarranno investimenti che a loro volta genereranno reddito e creeranno un indotto degno di nota>>. E naturalmente di conseguenza <<dobbiamo essere attenti alla mobilità urbana, ai servizi, all'ambiente>>.

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