E sono sei. Anche nel 2025 l’Atelier restaurant bistrot di Domodossola farà parte del gotha della ristorazione nazionale. Oggi, al teatro Pavarotti di Modena, i responsabili italiani della guida Michelin, la “bibbia” dei manuali di gastronomia, hanno svelato l’elenco dei locali premiati per la loro qualità. Tra questi, unico nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, rientra l’Atelier di Domodossola di Giorgio Bartolucci, chef e capo di una brigata di alta qualità, che nel 2020 ha fatto il suo ingresso nella guida – primo ristorante ossolano della storia –, confermandosi di volta in volta, con una continuità che certifica la qualità di un progetto “casalingo”, nato in Ossola, maturato all’estero e riproposto in continuità con una tradizione di famiglia. Giorgio, che nella gestione di Atelier è supportato dalla sorella Elisabetta e dalla moglie Katia, è cresciuto nell’attività che i genitori avevano a Domodossola, l’Eurossola. Una struttura alberghiera e un ristorante nei quali, fin da piccolo, ha maturato la passione che l’ha portato a lavorare al Crillondi Parigi, al Relais Chateaux Saint Martin di Colle de Vence e al Piccolo Lago di Verbania, affinando quella cucina contemporary classic che lo contraddistingue, unione di sapori del territorio e di odori e gusti che vengono da lontano, con una particolare attenzione all’estetica.
«Per me, per noi, è una grande soddisfazione. Non è facile confermarsi ai massimi livelli, ma anche questa volta il nostro lavoro è stato riconosciuto» dichiara Bartolucci, che chiude un anno particolarmente brillante: «Il 2024 è stato, per me personalmente e per Atelier, intenso e positivo. Oltre alla Michelin, che è la più nota, siamo stati confermati in tutte le principali guide, come il Gambero rosso e Golosario di Massobrio. Anche su tripadvisor le recensioni sono state ottime. Abbiamo partecipato a eventi importanti, collaborando con professionisti come Chicco Cerea, proponendo eventi come Domosofia gourmet che hanno avuto un grande successo».
Doveroso un ringraziamento. «Innanzitutto, alla mia famiglia. A mia moglie e a mia sorella, che sono partecipi nella gestione di Atelier, e ai componenti della nostra famiglia “allargata” di lavoro: cuochi, sommelier, personale di sala... Quando, tredici anni fa, abbiamo rilevato l’attività di famiglia eravamo in otto. Oggi siamo ventiquattro e molti sono con noi fin dall’inizio».
Il successo di Bartolucci è anche un po’ il successo – e il vanto – di una città e di una valle intera. «Lo percepiamo anche da chi viene a cena da noi: Domodossola è molto cresciuta negli ultimi anni e di questo ringrazio chi l’ha guidata e la guida. E se personalmente ho contribuito con la mia cucina ad aggiungere qualcosa a questo apprezzamento, non può che farmi piacere».
Il rapporto con il territorio è anche uno dei segreti della cucina di chef Bartolucci. «Valorizziamo i prodotti e i produttori locali, cerchiamo di innovare la tradizione, mantenendo ben salde le nostre radici ma dando una visione moderna, che è anche frutto delle mie esperienze personali all’estero».
Conscio che c’è ancora molto da fare, il patron di Atelier guarda al suo sesto anno da stellato Michelin come un punto di partenza, non di arrivo. «Intanto dobbiamo lavorare per mantenere alta l’asticella, per innovare e rinnovarci, anche nel menù. Mi piacerebbe fare più eventi di richiamo per il territorio e ho un progetto a cui sto lavorando...».
Sono 339 i ristoranti che nel 2025 potranno fregiarsi della stella Michelin. Il top dei top sono i 14 tristellati, uno in più dell’anno scorso (s’è aggiunto Casa Perbellini 12 Apostoli di Verona, dello chef Giancarlo Perbellini). Ci sono, inoltre, 58 ristoranti con due stelle e 287 con una stella. Atelier è l’unico recensito della provincia del Verbano Cusio Ossola.