Quarantotto pagine. A punti. Perché le proposte sono tantissime e sarebbe impossibile dedicare ad ognuna più di una riga. Il programma di Marco Bucci viene presentato alla Spezia, quasi a sfidare Andrea Orlando in casa sua. E il sindaco di Genova che vuole diventare il sindaco della Liguria sceglie uno schema manageriale per dire ai cittadini cosa vuol fare nei prossimi cinque anni. E chiude con una promessa: «Ci impegniamo a lavorare per portare a termine gli obiettivi di questo programma per la Liguria con lo spirito, la concretezza e la determinazione che abbiamo utilizzato per la costruzione del Ponte Genova San Giorgio». Una sorta di garanzia, la credibilità conquistata dopo la tragedia del Morandi, per ribadire che le promesse elettorali sono tutte belle, ma la differenze è chi sa mantenerle.
Il programma è riassunto in 5 macro temi. E il primo, quello su cui Bucci spazia senza limiti è naturalmente quello delle infrastrutture. Tornano e trovano grande risalto ovviamente Gronda, Diga, Terzo valico, Tunnel subportuale, raddoppio ferroviario, ma l’elenco è lunghissimo. Sono ben 39 le infrastrutture citate, tra quelle da realizzare e quelle che vanno completate o ammodernate, con un esplicito riferimento alla stesura di un «piano manutentivo», a ricordare che i ponti di devono fare, ma che prima di tutto non bisogna lasciarli crollare.
Il secondo macro tema è dedicato alla «Liguria del benessere», che parte con l’argomento più scottante: la sanità. C’è la conferma della realizzazione dei quattro nuovi ospedali (Taggia, Erzelli, Galliera e Felettino) e del potenziamento di Gaslini e Pietra Ligure. Le ricette puntano all’assistenza territoriale, all’alleggerimento dei pronto soccorso, all’abbattimento delle liste d’attesa, a ottimizzare le risorse umane, economiche e strutturali che sono iol tallone d’Achille del settore, in Liguria come altrove.
Ma «benessere è anche sicurezza, ambiente, protezione civile, famiglia, casa, sport. E qui i verbi più ricorrenti sono incentivare, proseguire, migliorare, aumentare. I risultati della giunta regionale uscente di Toti sono sotto gli occhi di tutti e Bucci li vuole confermare come base per proseguire nel lavoro, pur ovviamente con idee anche nuove.
Per il macrotema dello «Sviluppo», il candidato del centrodestra punta sulla sinergia tra pubblici e privato, dove le imprese vanno sostenute e incentivate a raggiungere obiettivi che portino benessere a tutti. Tra le idee nuove, la Energy Valley Made in Liguria, un fondo regionale per l’imprenditoria femminile, «Fabbrica delle Idee» nell’ambito della Blue Economy, il ritorno dell’abolizione dell’Irap alle nuove imprese.
Il quarto macro tema, la «Liguria della Blue Economy», verte principalmente sui porti e la logistica, sulla nautica da diporto, la formazione. Infine il quinto capitolo: Una «Liguria per tutti», otto pagine dedicate a cultura, giovani, disabilità, terza età, animali da affezione, anche in questo caso un mix di conferme di molti buoni modelli esistenti e proposte innovative.
uarantotto pagine. A punti. Perché le proposte sono tantissime e sarebbe impossibile dedicare ad ognuna più di una riga. Il programma di Marco Bucci viene presentato alla Spezia, quasi a sfidare Andrea Orlando in casa sua. E il sindaco di Genova che vuole diventare il sindaco della Liguria sceglie uno schema manageriale per dire ai cittadini cosa vuol fare nei prossimi cinque anni. E chiude con una promessa: «Ci impegniamo a lavorare per portare a termine gli obiettivi di questo programma per la Liguria con lo spirito, la concretezza e la determinazione che abbiamo utilizzato per la costruzione del Ponte Genova San Giorgio». Una sorta di garanzia, la credibilità conquistata dopo la tragedia del Morandi, per ribadire che le promesse elettorali sono tutte belle, ma la differenze è chi sa mantenerle.
Il programma è riassunto in 5 macro temi. E il primo, quello su cui Bucci spazia senza limiti è naturalmente quello delle infrastrutture. Tornano e trovano grande risalto ovviamente Gronda, Diga, Terzo valico, Tunnel subportuale, raddoppio ferroviario, ma l’elenco è lunghissimo. Sono ben 39 le infrastrutture citate, tra quelle da realizzare e quelle che vanno completate o ammodernate, con un esplicito riferimento alla stesura di un «piano manutentivo», a ricordare che i ponti di devono fare, ma che prima di tutto non bisogna lasciarli crollare.
Il secondo macro tema è dedicato alla «Liguria del benessere», che parte con l’argomento più scottante: la sanità. C’è la conferma della realizzazione dei quattro nuovi ospedali (Taggia, Erzelli, Galliera e Felettino) e del potenziamento di Gaslini e Pietra Ligure. Le ricette puntano all’assistenza territoriale, all’alleggerimento dei pronto soccorso, all’abbattimento delle liste d’attesa, a ottimizzare le risorse umane, economiche e strutturali che sono iol tallone d’Achille del settore, in Liguria come altrove.
Ma «benessere è anche sicurezza, ambiente, protezione civile, famiglia, casa, sport. E qui i verbi più ricorrenti sono incentivare, proseguire, migliorare, aumentare. I risultati della giunta regionale uscente di Toti sono sotto gli occhi di tutti e Bucci li vuole confermare come base per proseguire nel lavoro, pur ovviamente con idee anche nuove.
Per il macrotema dello «Sviluppo», il candidato del centrodestra punta sulla sinergia tra pubblici e privato, dove le imprese vanno sostenute e incentivate a raggiungere obiettivi che portino benessere a tutti. Tra le idee nuove, la Energy Valley Made in Liguria, un fondo regionale per l’imprenditoria femminile, «Fabbrica delle Idee» nell’ambito della Blue Economy, il ritorno dell’abolizione dell’Irap alle nuove imprese.
Il quarto macro tema, la «Liguria della Blue Economy», verte principalmente sui porti e la logistica, sulla nautica da diporto, la formazione. Infine il quinto capitolo: Una «Liguria per tutti», otto pagine dedicate a cultura, giovani, disabilità, terza età, animali da affezione, anche in questo caso un mix di conferme di molti buoni modelli esistenti e proposte innovative.