Elezioni in Liguria: vince Bucci

Giornata infinita con l’altalena delle notizie dai seggi. Fin da subito il candidato del centrodestra viene dato in testa dalle proiezioni

Diego Pistacchi 29/10/2024
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Alla fine la Liguria resta al centrodestra. A meno di clamorose sorprese, comunque possibili nel calcolo notturno, voto su voto. Questione di manciate di voti, che quando è l’ora di andare in stampa si affidano a valutazioni incrociate tra proiezioni, esperienze di vecchie volpi della politica e trend altalenanti. La differenza dovrebbe essere contenuta sotto l’1%, ma in ogni caso rende l’idea di cosa sia stata la giornata al cardiopalma dello scrutinio.
Il testa a testa si annuncia subito intensissimo, quando verso le 15 iniziano a trapelare i primi dati degli exit poll. Sono quasi una resa dei sondaggisti, «colpa» anche di un’affluenza letteralmente impazzita. Non tanto per la diminuzione dei votanti, che era anche più che preventivata, quanto piuttosto per la distribuzione territoriale. La  maglia nera è andata al ponente ligure, dando la stura a tutta una serie di interpretazioni che, con il passare delle ore, si sono via via sgretolate. Le province di Imperia e Savona sono rimaste più lontane dal dato di quattro anni fa: un crollo di votanti di circa il 12%, quando non addirittura superiori. Genova città, invece, è stata quella meno disinteressata al voto.
L’estremo ponente, da sempre terra moderata, serbatoio di voti per il centrodestra, sembrava aver «tradito» oltre misura Marco Bucci. Così pure il complesso della provincia savonese che è sempre stato più favorevole al centrodestra. Non è stato così, tanto che i primi rilevamenti fuori dalle urne hanno confermato una sostanziale parità con leggero vantaggio per Bucci. Questo perché in pochi hanno preso in considerazione il fatto che ad esempio il ponente potrebbe essersi sentito «lontano» in maniera bipartisan dai due candidati, dal genovese Bucci e dallo spezzino Orlando. Ma anche che proprio il ponente ligure, nella settimana antecedente il voto, fino alle ultime ore, è stato il territorio più colpito dal maltempo e la cosa potrebbe aver fatto passare la voglia di andare ai seggi. La città di Savona, per tradizione più «rossa» ha avuto percentuali di affluenza più basse rispetto alla provincia. Imperia, amministrata da Claudio Scajola, al contrario, ha partecipato un po’ più che il resto delle città vicine. 
Azzardare previsioni prima di aprire le urne era peraltro difficile e azzardato.
La svolta arriva quindi verso le 15, con gli exit poll. Poi con le proiezioni e, lentamente, con i dati veri e definitivi. Lentamente perché l’indicazione data agli scrutatori è stata tutto fuorché utile ad avere subito chiara la tendenza almeno per la scelta del presidente. Contrariamente a quanto si fa solitamente per le amministrative, quando la scelta è tra candidati sindaci o presidenti, non è stato prima chiesto ai seggi di contare i voti di coalizione, ma di completare lo spoglio, compresi i voti ai partiti e le preferenze ai candidati consiglieri,  prima di trasmetterli. Questo ha inevitabilmente rallentato anche il lavoro di chi doveva interpretare il voto in arrivo dalle prime sezioni chiuse che, come da tradizione, sono quelle dei paesi più piccoli, anche per questo più difficili da prendere a campione.
Le prime proiezioni, pur su una base limitata (6/8%), confermano una tendenza a favore di Bucci che amplia appena la distanza. Ma per l’appunto è un’anticipazione troppo prematura e nei point dei due candidati si continua a predicare prudenza. Anche perché le prime sezioni di Genova Comune danno un netto vantaggio di Orlando. Montagne russe, docce scozzesi che si alternano in una giornata lunghissima che tengono i candidati lontani dalle telecamere e gli staff intenti a compulsare dati, ad aggiornare pagine e chat.
La tendenza poi prende una direzione abbastanza certa. Anche la terza proiezione dà un vantaggio dell’1,5% a Bucci, è fatta sul 33% del campione e si fa più attendibile. Dal comitato elettorale di Orlando si spera sul dato genovese, che mantiene a lungo un vantaggio di 14 punti per il centrosinistra. Normalmente un risultato così sarebbe il gioco/partita/incontro che chiude qualsiasi contesa. Questa volta non è così.
Le province prendono una direzione diametralmente opposta al capoluogo, soprattutto nell’entità del distacco. Imperia, che sulla base dei  dati dell’affluenza era finita sul banco degli imputati, guida la riscossa del candidato di centrodestra.Savona e La Spezia fanno abbondantemente la loro parte. Chi vince anche abbondantemente Genova non vince più la Liguria. Così Bucci la spunta all’ultimo voto. Così almeno quando manca pochissimo alla fine,
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