Biennale Architettura, l'Italia è l'intelligenza del mare

'Terra aquae', al Padiglione Italia il futuro delle coste

10/05/2025
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Guardare la terra dal mare, ribaltando il punto d'osservazione, ponendosi domande su quel limite sottile concreto, fatto di sabbia, di rocce, di solida materia, che è la costa. Riflettere su più campi su quella mutevole separazione che è anche limite ideale, che è spazio di costruzione, ambiente naturale, paesaggio, di infrastrutture, di offerta turistica, di aggregazione, secolare punto di incontro tra civiltà, di approdo, di speranze di vita e partenze. L'Italia, per la sua stessa configurazione di penisola proiettata nei mari, nel Mediterraneo, è Paese di coste, sviluppare in oltre 8.000 chilometri, di una realtà in continuo cambiamento che chiede di essere riconsiderata, studiata in un presente segnato anch'esso da veloci trasformazioni, da crisi ambientali e sociali. Una articolata riflessione architettonica, scientifica, culturale attorno alla costa, al suo passato, al suo essere e al suo futuro, attraverso una prospettiva diversa, è il filo conduttore del progetto proposto dal Padiglione Italia alla 19/a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, curato da Guendalina Salimei e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. L'Italia e l'intelligenza del mare" è il titolo dell'esposizione che ben annuncia lo svolgersi di una tematica centrata imperniata proprio su un ripensamento di quel limite, attraverso un vedere "quel confine tra terra e acqua come sistema integrato di architetture, infrastrutture e paesaggio". "Le coste - rileva la curatrice - intercettano una serie di problemi e quindi ci sono città costiere, le aree umide, ecologicamente importanti, le questioni delle aree più piccole, dell'abusivismo, delle infrastrutture, delle piattaforme in mezzo al mare dismesse che sono aree da reinventare, delle dighe forensi". Nel grande spazio del Padiglione Italia, all'Arsenale, la proposta espositiva si articola su più piani, con un allestimento che favorisce un percorso di "attraversamento" tra immagini fotografiche, video, tabelle, mappe, progetti reali in fase di realizzazione oppure visioni, a volte "desideri" o "paure. E' una narrazione, una "intelligenza collettiva", che attraversa le varie sezioni, che parla dell'uomo, della natura, del costruire, in una visione che guarda a un territorio "un po' abbandonato che offre mille possibilità", ai temi della sostenibilità, della resilienza dei territori, della cura del patrimonio naturale, in un quadro di dialogo più equilibrato tra terra e mare.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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