Isabella Susy De Martini è spesso in giro per il mondo, ma a Genova e in Liguria fa sempre base. E della Liguria segue ogni aggiornamento anche quando è imbarcata come ufficiale medico di bordo. Così anche in questi giorni, quando, tra un volo e una traversata, non rinuncia a esprimersi sulle vicende della politica ligure e in particolare sui travagli di una campagna elettorale appena iniziata e già rovente. Medico, docente universitario in Italia e all’estero, ricercatrice. Ma anche politica. Susy De Martini è stata vice capo struttura del G8 a Genova, è stata candidata nelle file del Pdl alle elezioni europee del 2009 e nel 2013 entrò all’Europarlamento come prima dei non eletti, evento raro per gli esponenti del centrodestra ligure.
Professoressa, è intervenuta a commentare la situazione in atto. Come mai?
«Perché vorrei che il centrodestra vincesse la prossime elezioni.Al momento vedo molte difficoltà se non verranno effettuati cambi radicali che avvicinino i cittadini. Occorrerà grande competenza e trasparenza da parte  di chi andrà ad assumere un ruolo di governo».
Dica la verità, un po’ di nostalgia della politica attiva ce l’ha?
«Non nostalgia di un certo tipo di politica che ho sperimentato anche sulla mia pelle, ma di veder mettere in atto una buona amministrazione. Viaggiando per il mondo, tutti mi chiedono della mia Liguria e vorrei dire tutte cose positive. Molti, sì e vero, mi stanno chiedendo perché non organizzo una lista civica»
Il sistema è sostanzialmente bipolare, la lista civica sceglierebbe un campo?
«La mia storia è abbastanza chiara. Per me è importante la professionalità e l’onestà più che che l’appartenenza partitica e i colori, specie in un’epoca in cui abbiamo assistito a molti cambi di bandiera repentini, anche all’interno della stessa coalizione»
La sua storia dice centrodestra, ma nella sua esperienza politica c’è stato anche spazio per una candidatura, sempre da indipendente, nella lista “Noi con Burlando”?
«Sì, certo. In fatti riaffermo di voler sempre seguire i programmi più che i partiti. In quel preciso momento, Burlando più che Biasotti, come tecnico, mi sembrava migliore garanzia per la realizzazione dei progetti che avevo in mente, in particolare nella sanità. In quel periodo stavo facendo un a terapia per tumore al seno metastatico, mi avevano dato un anno di vita, sentivo l’esigenza di portare a compimento progetti per la mia Liguria, specie in campo sanitario».
I risultati sanitari di Burlando sono stati tragici
«Purtroppo devo dire che la sanità è una realtà che è andata sempre peggiorando sia con il centrodestra sia con il centrosinistra. È ora di cambiare»
Il centrodestra ripete che vuole un civico candidato presidente. Sia sincera: gliel’hanno chiesto?
«No, non mi ha contattato nessuno»
E se glielo chiedessero?
«Certamente sarebbe un onore mettere a servizio la mia esperienza professionale e politica, da medico, docente universitario ed europarlamentare».
È anche vero che in passato lei non ha mai avuto problemi a scontrasi con gli stessi partiti. Persino al sindaco Bucci ha restituito polemicamente il titolo onorifico di ambasciatore di Genova nel mondo.
«L’ho ritenuto un atto dovuto quando non è stata accolta la mia richiesta di revocare lo stesso titolo onorifico al signor Spinelli alla luce di quanto stava emergendo»
Adesso Spinelli ha scelto un alto esponente del Pd (che tale resta, pur se non fa parte della direzione nazionale) a capo della cassaforte di famiglia. E nel centrosinistra i mal di pancia si sprecano. Dottoressa, che medicina serve?
«Una buona medicina, di pronto intervento. Ricordo il detto: il medico pietoso fa la piaga torbida»